L'ABECEDARIO DELLA PAURA - LA GIORNALISTA INGLESE KATE SUMMERSCALE HA SCRITTO "L'ATLANTE DELLE FOBIE E DELLE MANIE" CHE RACCOGLIE 99 TRA PAURE, ANSIE E OSSESSIONI CHE AFFLIGGONO L'ESSERE UMANO - LE FOBIE PIÙ COMUNI SONO QUELLE NEI CONFRONTI DEGLI ANIMALI, MA NE ESISTONO ANCHE ALTRE MENO CONOSCIUTE, COME QUELLA DEI PALLONCINI (GLOBOFOBIA) DELL'OVATTA (SIDONGLOFOBIA) E PERSINO L'AIBOFOBIA (LA PAURA DEI PALINDROMI) - SI STIMA CHE CIRCA IL 7% DELLA POPOLAZIONE SOFFRA DI FOBIE INVALIDANTI...
-Estratto dell'articolo di Elena Masuelli per “La Stampa – TuttoLibri”
«Ho paura delle uova» confessò Alfred Hitchcock a Oriana Fallaci nel 1963, poco dopo l'uscita degli Uccelli. «Anzi, più che paura, disgusto! Il sangue è allegro, è rosso. Ma il tuorlo è giallo, schifoso. Non l'ho mai assaggiato.» Il regista le confidò anche di aver paura dei poliziotti, della folla, dei ladri, della gente che litiga, della violenza, del buio e della domenica (i genitori lo spedivano a letto alle sei di pomeriggio, spiegò, e poi uscivano per andare al ristorante).
L'«ovofobia» è una delle 99 voci dell'Atlante delle fobie e delle manie della giornalista inglese Kate Summerscale, […]. Qui, per raccontare degli inevitabili impulsi a evitare o fare qualcosa, miscela scienza e psicologia, aneddoti, storia sociale, culturale e medica.
Nel 1786 lo statunitense Benjamin Rush, il primo a catalogarle e riformularle, elencò 18 fobie, […] e 26 manie, […] oggi sono in continuo aggiornamento, perché ansie e ossessioni rappresentano lo specchio dei tempi, […] in cui nascono e vengono identificate. «Quando decidiamo che un certo comportamento è maniaco o fobico, segniamo un confine al contempo sociale e psicologico: indichiamo le convinzioni su cui si costruisce il nostro mondo - scrive Summerscale -. Nel tempo, questi confini si spostano, e in un momento di crisi collettiva, una guerra, una pandemia, possono cambiare in fretta».
Le fobie non sono da confondere con un disagio, anche se profondo. Per il DSM-Manuale diagnostico dei disturbi mentali dell'American Psychiatric Association, si deve trattare di un comportamento esagerato o irrazionale, della durata di almeno sei mesi, che spinga chi ne soffre ad evitare la situazione o l'oggetto tanto da interferire con le normali funzioni della vita quotidiana. Le divide in sociali o specifiche. […] il 7,2% di noi probabilmente ne sperimenterà una specifica ad un certo punto della vita (ma è una cifra che vale solo per i disturbi più invalidanti).
L'avversione nei confronti degli animali (zoofobia) è tra le più comuni: ragni (aracnofobia), gatti (ailurofobia), rane e rospi (batracofobia). Le dimensioni non contano: Salvador Dalí soffriva di una tale entomofobia da trovare alcuni insetti più terrorizzanti della morte C'è quella nei confronti degli oggetti, persino dei palloncini (globofobia); delle «consistenze», come la repulsione per l'ovatta (sidonglofobia)o gli agglomerati di piccoli buchi (tripofobia); o per le parti del corpo, la paura del sangue, del dentista o del vomito.
Fino alle stranezze «battezzate per scherzo», come l'aibofobia, paura dei palindromi, o la nomofobia, l'ansia di perdere il cellulare. Alcune hanno una forte componente evolutiva o adattativa, un istinto di conservazione che spinge a provare disgusto per le bestie che portano malattie, vero terrore per quelle velenose (quello per i serpenti è chiamato ofidiofobia). E questo spiega anche perché i numeri crescano molto quando si tratta di donne in gravidanza o negli anni della fertilità, è istinto di protezione verso se stesse e i figli.
E poi le manie, l'altro lato della medaglia, non meno inquietante: desideri che diventano bisogni irrefrenabili, disturbi ossessivo-compulsivi. Dalle più note, come cleptomania e ninfomania, all'oniomania, che porta a fare shopping in modo non controllabile, alla trictillomania (strapparsi i capelli), la sillogomania (il bisogno di accumulare oggetti), la bibliomania (il possesso maniacale di libri), fino alle vere e proprie isterie di massa come la Beatlesmania o la tulipomania […]. Le numerose forme compulsive includono l'abulomania (indecisione), l'aritmomania (la fissa di contare), la dromomania (di camminare o girovagare), la grafomania (di scrivere).
La cura più accreditata è la terapia cognitivo-comportamentale […] Ma […] è impossibile risolvere il problema utilizzando la logica o la statistica. Provate a convincere chi soffre di aerofobia che, secondo uno studio dell'Università di Harvard, la probabilità di morire in un incidente in volo è una su 11 milioni, contro una su 5mila di uno scontro in auto. […]