E 'ALLARME MAFIA SUI FONDI DEL PNRR - A PALERMO MATTARELLA APRE LE COMMEMORAZIONI DI FALCONE E BORSELLINO NELL'AULA BUNKER DEL MAXIPROCESSO - LA MINISTRA LUCIANA LAMORGESE AVVERTE PERO' CHE IL FOCUS E' SUL PRESENTE E "SUGLI ENORMI FLUSSI FINANZIARI DEL PNRR CHE VANNO SCHERMATI DALLE INGERENZE CRIMINALI PERCHE' LE MAFIE..."
-Giuseppe Salvaggiulo per "la Stampa"
«La nota personalità è deceduta». Nell'aula bunker del maxiprocesso all'Ucciardone, davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella si proietta il filmato della polizia con gli audio originali delle comunicazioni di emergenza del 23 maggio 1992. Dall'orologio di Francesca Morvillo «ritrovato fermo alle 17,58», all'identificazione di Giovanni Falcone.
La cerimonia apre le commemorazioni per il trentennale delle stragi di mafia e chiude la conferenza dei 46 procuratori generali degli Stati membri del Consiglio d'Europa (la Russia è stata cacciata per la guerra). In due giorni hanno ragionato «su come collaborare - spiega Giovanni Salvi, procuratore generale della Cassazione - nelle indagini su crimini sempre più senza confini nazionali, garantendo che siano condotte da pubblici ministeri competenti e non subalterni ai governi». Come Falcone e Borsellino.
Le centinaia di delegati internazionali visitano la miniprigione blindata allestita segretamente per il pentito Tommaso Buscetta nel 1986, onde evitargli pericolosi spostamenti, e ora svelata. Una dozzina di metri quadri con brandina, televisore Phonola, specchio, armadietto, lampada, cucinino con due piastre, lavandino, piccolo scrittorio e doccia. Nessuno lo sapeva, ma Buscetta dormiva accanto all'aula del processo in cui sfidava i capimafia. «It' s amazing!», commentano prima dei discorsi ufficiali.
Inevitabile guardare al passato, all'incompleta verità sulle stragi e alla «ostilità dei colleghi miopi e invidiosi di Giovanni», rievocata «come una ferita che qui si rimargina» dalla sorella Maria, salutata da Mattarella come tutti gli altri parenti delle vittime.
Ma lo sguardo della conferenza, organizzata con il supporto di Comune e Assemblea regionale, volge all'oggi. A come adattare il metodo Falcone a una mafia nuova, fluida e diversa da quella corleonese. Il focus è sugli «enormi flussi finanziari del Pnrr - dice la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese - che vanno schermati dalle ingerenze criminali, perché le mafie si proiettano su una dimensione transnazionale». Una task force di Procura della Cassazione, Guardia di Finanza e Banca d'Italia sta lavorando a linee guida per prevenire le malversazioni.
La ministra della Giustizia Marta Cartabia apre «una nuova frontiera di azione comune, il contrasto ai cyber crime». Nella sessione riservata della conferenza, Nunzia Ciardi, vicedirettore dell'Agenzia per la cybersicurezza, ha delineato il quadro di una «contiguità crescente tra mafie e realtà cyber criminali, soprattutto in campo finanziario dove i benefici sono immediati».
In particolare «diverse evidenze investigative dimostrano che le mafie pagano in moneta virtuale i narcotrafficanti sudamericani». Transazioni rapide e anonime bypassano le banche e i controlli antiriciclaggio.
Nel 2021 le transazioni in criptovalute per attività criminali sono raddoppiate fino all'equivalente di 14 miliardi di dollari. Le attività di riciclaggio in rete (cyberlaundering) sono cresciute del 30%, fino a 8,6 miliardi di dollari. La natura immateriale delle piattaforme rende difficile perseguire i reati su scala semplicemente nazionale. Senza cooperazione internazionale è come cacciare mosche con una racchetta da tennis. Quello che Falcone e Borsellino smisero di fare in quest' aula, nel 1986.