L'AMARO EPILOGO DI FRANCESCO GRECO - A TRE MESI DALLA PENSIONE, IL PROCURATORE CAPO DI MILANO E' STATO "SFIDUCIATO" DALLE SUE STESSE TOGHE CON LA NOTA IN CUI 54 MAGISTRATI SU 64 HANNO DATO SOSTEGNO AL PM PAOLO STORARI PER IL QUALE IL PG DELLA CASSAZIONE, GIOVANNI SALVI, AVEVA CHIESTO IL TRASFERIMENTO (POI RESPINTO) - GRECO HA RISPOSTO IL 29 LUGLIO CON UNA LETTERA INVIATA A TUTTI I MAGISTRATI PARLANDO DELLE "GRAVI ED INFONDATE ACCUSE", "MENZOGNE, CALUNNIE E DIFFAMAZIONI" DI STORARI - MA ORMAI UN'ERA SI E' CHIUSA E A MILANO SONO GIA' PRONTI AL CAMBIO DI VERTICE…
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Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"
Aleggia un senso di amarezza lungo i corridoi della Procura di Milano, semi deserti nell'estate agostana, dopo la decisione del Csm di non trasferire cautelarmente il sostituto Paolo Storari, protagonista dello scontro al calor bianco con il Procuratore Francesco Greco e gli aggiunti Laura Pedio e Fabio De Pasquale. Perché in questa vicenda, al di là delle posizioni pro o contro Storari, tutti sono consapevoli che a perdere comunque è quello che fino ad oggi è stato considerato l'ufficio giudiziario più rispettato e temuto per la sua tradizione di indipendenza e coraggio, perpetuata con determinazione anche nei momenti più bui della Repubblica.
Amarezza che aumenta tra i più vicini a Greco ai quali il Procuratore è apparso sconcertato dato che, a meno di tre mesi e mezzo dalla pensione al termine di una carriera di punta svolta tutta nella Procura meneghina seguendo le più importanti inchieste della storia giudiziaria del Paese, si ritrova indagato a Brescia per omissione d'atti d'ufficio perché Storari, parlando con Piercamillo Davigo mentre gli consegnava i verbali segreti degli interrogatori dell'ex legale esterno Eni Piero Amara, lo accusò di voler arenare l'inchiesta sulla fantomatica «Loggia Ungheria».
L'amarezza lascia il posto al risentimento dopo che, secondo il Csm, «dagli atti depositati» nel procedimento a Storari emerge che quel colloquio con l'allora consigliere dello stesso Csm non conteneva «una chiara accusa» di omessa iscrizione di indagati «o di inerzia investigativa» a Greco o all'aggiunto Laura Pedio, bensì solo la sua «preoccupazione» sulla gestione dell'inchiesta. Come dire: la pesante ipotesi d'accusa che pende in un procedimento penale sul capo di Greco viene derubricata in una banale divergenza di carattere professionale.
E così anche per le altre considerazioni del Consiglio nei confronti di Storari. Come il fatto che la sua permanenza al quarto piano del palazzo di giustizia non turberebbe l'attività dell'ufficio nonostante la profonda e sanguinosa frattura con il suo capo e i due aggiunti che ha spaccato in due l'intera Procura. A dimostrare l'aria che tira c'è la nota in cui nei giorni scorsi 54 magistrati su 64, dopo che il Pg Salvi aveva chiesto il trasferimento di Storari, hanno affermato che la loro «attività non è turbata dalla presenza del collega».
Nonostante il documento non fosse rivolto direttamente a Greco, molti lo hanno interpretato come un atto di sfiducia nei confronti del capo a un passo dalla pensione che arriverà il 14 novembre. Greco ha risposto il 29 luglio con una lettera inviata a tutti i magistrati il giorno precedente alla prima udienza della sezione disciplinare del Csm nei confronti di Storari.
In essa il Procuratore parlava senza mezzi termini di «gravi ed infondate accuse», «menzogne, calunnie e diffamazioni» lanciate da colui che era venuto meno «ai più elementari principi di lealtà». Il disciplinare a Storari è ancora tutto da definire, ci vorranno mesi prima che si concluda.
Al telefono, uno dei pm più esperti non vuole che si parli di una Procura in macerie, che resta sempre uno degli uffici a maggiore produttività. Nessuno al momento osa immaginare lo scenario che si aprirà quando Greco andrà in pensione per raggiunti limiti d'età. L'arrivo del nuovo capo (tra i candidati c'è anche l'aggiunto milanese Maurizio Romanelli) sarà preceduto dall'interim dell'aggiunto Riccardo Targetti. «Spero che tutto questo sia almeno servito a ricompattare l'ufficio. Ci vorrebbe un'assemblea», afferma il pm esperto che ha firmato l'appello a favore di Storari. Non è così, almeno per ora.