Filippo Rossi per “La Stampa”
ricostruzione dell uccisione di al zawahiri
Alle 6 del mattino una forte esplosione vicina. Bum. Niente si muove. È sabato mattina, Kabul si sveglia normalmente. Tutti hanno sentito. Ma ormai, una bomba in più o una in meno, a Kabul, non fa più differenza. Dopo poco il fumo comincia a salire verso il cielo dal quartiere di Sherpur, un'area sicura nella città nuova di Kabul.
Nessuno si è posto domande fino a lunedì sera, come Khalil, un abitante del quartiere: «Abbiamo sentito l'esplosione, ma pensavamo fosse un tipico attacco contro i civili». Solamente quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato lunedì sera che l'obiettivo del bombardamento era il ricercato leader di Al-Qaeda Ayman Al-Zawahiri - una delle menti degli attentati dell'11 settembre 2001 e successore di Osama Bin Laden dopo la sua morte nel 2013 con un taglia di 25 milioni di dollari sulla sua testa - tutti hanno realizzato l'importanza dell'attacco.
«Incredibile che una persona di questa portata si nascondesse qui», continua Khalil. Fra gli abitanti c'è tensione, un po' di paura e scetticismo. «Siamo un po' preoccupati - dichiara Shahid Zadran, 29, commerciante nella strada principale del quartiere Sherpur -. Questa è una delle zone più sicure della città, dove vivono altri ranghi del governo. Se è vero che hanno ucciso al-Zawahiri, significa che avremo una nuova guerra».
Mohammadullah, 32, studente universitario e abitante del quartiere, è più scettico: «Sono molto sorpreso di sentire che al-Zawahiri è rimasto ucciso qui vicino. Ma non ci crediamo. Vogliamo vedere il corpo». Se i taleban si attengono al silenzio stampa, nel quartiere di Sherpur controllano meticolosamente le strade. Nessuno può avvicinarsi alla casa bombardata.
ricostruzione dell uccisione di al zawahiri
Le strade sono bloccate dai mujahidin taleban vicini agli Haqqani, la frangia taleban fortemente legata ad Al Qaeda. La zona, secondo alcune informazioni, è stata evacuata completamente per far uscire i familiari, rimasti illesi, insieme alla salma del leader terrorista. Secondo molte fonti, Al-Zawahiri si sarebbe nascosto a Kabul già da tempo, ospitato in una casa di un amico stretto del ministro della difesa taleban, Serajuddin Haqqani.
L'attacco è stato fortemente condannato dall'Emirato Islamico dell'Afghanistan, il quale, attraverso il suo portavoce Zabiullah Mujahid, ha dichiarato che «rappresenta una chiara violazione degli accordi di Doha» firmati nel 2020 fra Usa e taleban. Una cosa reciproca, visto che anche gli Stati Uniti accusano i taleban di aver ospitato terroristi su suolo afghano, uno dei punti chiave dell'accordo.
Ciononostante, il movimento taleban, dopo la dichiarazione ufficiale rilasciata lunedì sera, non ha più voluto esprimersi sulla questione. Secondo un giornalista locale, anonimo, «è nel loro interesse insabbiare la faccenda per evitare troppe domande scomode». La presenza di una personalità come al-Zawahiri fa però risorgere la questione della vicinanza fra taleban e gruppi terroristici.
«Oggi i membri di Al Qaeda non sono liberi come lo erano negli Anni 90» - commenta il giornalista - «In realtà, negli Anni 90 potevano girare liberamente nel Paese e molti afghani hanno aderito all'ideologia del movimento. Tuttavia, da quando i taleban hanno ripreso il potere l'anno scorso, i membri di Al Qaeda, ancora presenti sul territorio, non hanno avuto molte libertà, obbligati a rimanere inosservati per essere tollerati».
Questo probabilmente perché non tutte le differenti fazioni taleban sono d'accordo con la presenza di terroristi: «Si pensa anche che membri dell'Emirato Islamico stesso abbiano aiutato gli Stati Uniti a colpire al-Zawahiri» - conclude il giornalista -. «Perché se lasciato libero di agire, avrebbe potuto diventare nuovamente una mina vagante incontrollata per il Paese».
osama bin laden ayman al zawahiri la casa di kabul dove e' stato ucciso ayman al zawahiri operazione per uccidere ayman al zawahiri