Nel 2018 Elizabeth Toledo, 46enne di San Fernando (Argentina), ha deciso di mettere a disposizione le camere della sua abitazione ad altre persone. In questo modo la donna avrebbe risparmiato sulle spese di gestione dell’abitazione e mantenuto la casa. Quella decisione, però, le è costata la vita: proprio due dei coinquilini che aveva accolto quell’anno l’hanno prima stuprata e successivamente uccisa nel dicembre dello stesso anno.
A chiamare la polizia dopo l’aggressione e l’assassinio della donna è stato uno dei vicini di casa, insospettito dalla frase che il pappagallo della vittima continuava a ripetere: “Perché mi state picchiando?”. Quando gli investigatori sono giunti nell’abitazione, Elizabeth si trovava sul pavimento senza vita e completamente nuda. Sul corpo aveva i segni visibili dell’aggressione e quelli dello strangolamento. Dalle successive analisi è stato confermato che qualcuno l’aveva stuprata e uccisa.
La dinamica dell’accaduto era già abbastanza chiara dalle prove rilevate sulla scena del crimine. A conferma di quanto intuito dai detective è venuto in soccorso il pappagallo della vittima. Questo infatti ha sentito le ultime parole della padrona e le ha ripetute proprio mentre gli agenti esaminavano la casa: “Ahia, no, vi prego. Lasciatemi andare!”.
La polizia ha indagato su tutti e tre i coinquilini della donna, ma solo 2 di loro, Miguel Saturnino Rolon e Jorge Raul Alvarez, sono stati accusati di stupro e omicidio: l’altro infatti ha un alibi solido per il giorno in cui è stato compiuto l’assassinio. Concluse le indagini, la procura di San Fernando è pronta a sostenere l’accusa contro i due uomini ed ha messo a verbale, nonché tra i testimoni, anche la testimonianza del fedele pappagallo.