ABBIAMO PERSO IL CONTO DELLE VITTORIE DI DESCALZI SULLA PROCURA DI MILANO – IL GIP DEL TRIBUNALE DELLA MADONNINA HA ARCHIVIATO L’AD PER LA VICENDA CONGO: GLI AFFARI DA 304 MILIONI DI PETROSERVICE, NEGLI ANNI IN CUI LA SOCIETÀ ERA RICONDUCIBILE ALLA MOGLIE, MAGDALENE INGOBA, “FURONO CONCLUSI DA SOCIETÀ DISTINTE DA ENI SPA”, SENZA CHE DESCALZI POTESSE “AVERNE CONTEZZA E VISIBILITÀ”

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Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

 

Gli affari da 304 milioni di Petroservice, negli anni in cui (fino a un mese prima della nomina nel 2014 di Claudio Descalzi a n.1 di Eni spa) era riconducibile alla moglie Magdalene Ingoba, «furono conclusi da altre società Eni, distinte da Eni spa, dotate di autonomia giuridica e propri organi gestori», senza che Descalzi potesse «averne contezza e visibilità»: la gip milanese Sofia Fioretta archivia così Descalzi sull’omesso conflitto di interessi.

 

E ritiene poi «un errore materiale» che i pm dopo 5 anni chiedano l’archiviazione ancora della corruzione in Congo nel 2013 anziché della già derubricata induzione indebita, patteggiata in 11 milioni di confisca nel 2021 da Eni per «minor danno reputazionale» e come «vittima trovatasi a operare in uno Stato dittatoriale». E proprio la riqualificazione — si spinge a dire la gip — avrebbe «non inverosimilmente ostacolato» le rogatorie milanesi del tutto ignorate da Montecarlo, «che non prevede l’induzione».

GIORGIA MELONI CLAUDIO DESCALZI
CLAUDIO DESCALZI OSPITE DI ATREJU