ADDIO A ERNESTO FERRERO, IL CUSTODE DEI LIBRI – È MORTO A 85 ANNI, DOPO UNA LUNGA MALATTIA, L’EDITORE, CRITICO, NARRATORE, STORICO DIRETTORE DEL SALONE DI TORINO, DAL 1998 AL 2016 – IL SUO NOME È LEGATO A EINAUDI, MA HA LAVORATO ANCHE PER BORINGHIERI, GARZANTI, MONDADORI – È STATO AMICO DI PRIMO LEVI E ITALO CALVINO, SU CUI HA SCRITTO IL SUO ULTIMO LIBRO: “ITALO E PRIMO NON SPRECANO PAROLE, PER IL RISPETTO CHE NE HANNO. PARLANO POCO E LAVORANO MOLTO. STANNO BENE NELLE LORO TANE” – TRADUTTORE DI CELINEE FLAUBERT, VINSE IL PREMIO STREGA NEL 2000 CON IL ROMANZO SU NAPOLEONE “N.”

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Estratto dell’articolo di Cristina Taglietti per il “Corriere della Sera”

 

ernesto ferrero

È stata una vita nel nome, e al servizio, dei libri quella di Ernesto Ferrero, scomparso ieri a 85 anni dopo una lunga malattia che lo aveva fiaccato nel corpo ma non nello spirito, sempre vigile e attento a ciò che succedeva intorno a lui, nel mondo culturale, nella società civile, nella politica.

 

[…] Ferrero è stato molte cose: editore, critico, traduttore, narratore, organizzatore culturale, direttore, dal 1998 al 2016, del Salone del libro. Ieri tutto il mondo del libro gli ha reso omaggio.

 

primo levi ernesto ferrero

Nato a Torino il 6 maggio 1938, ha «abitato» il mondo editoriale italiano per oltre sessant’anni, da quando, nel 1963 inizia a lavorare come responsabile dell’ufficio stampa della casa editrice Einaudi, superando un esame dopo aver letto un annuncio sulla «Stampa» e lasciato il lavoro da assicuratore. Diventerà direttore letterario e, nel 1984, in un momento di difficile crisi finanziaria della casa editrice, direttore editoriale, fino al 1989. Nel suo percorso ci sono state anche altre tappe — Boringhieri, Garzanti, Mondadori — ma il suo nome, e forse il suo cuore, sono sempre rimasti legati allo Struzzo.

 

Scrittore finissimo, raccontò quelle stagioni che lo videro anche regista accorto delle celebri riunioni del mercoledì, in uno splendido memoir dall’incalzante passo narrativo, I migliori anni della nostra vita, dove i ricordi di genialità, ossessioni, ansie, vezzi di maestri e compagni di lavoro si intrecciano a quelli di luoghi e paesaggi. «Pensai distintamente che per un prodigio insperato ero stato accolto nella regione mitologica in cui cresce l’albero della felicità» scrive nella prima pagina […]

ernesto ferrero - italo

 

È nel fertile humus di via Biancamano (dove conosce anche la moglie, Carla Sacchi, compagna di tutta la vita) che affondano le radici di relazioni solide, basate su amicizia e competenza, come quelle con Primo Levi (a cui nel 2007 ha dedicato, tra l’altro, un saggio che ne ricostruisce vita e opere) e con Italo Calvino, al centro di una biografia per immagini, Album Calvino (Mondadori 2005), ma anche del suo ultimo lavoro, Italo, che Einaudi ha mandato in libreria qualche settimana fa e a cui ha lavorato negli ultimi mesi.

 

Con loro («Italo e Primo non sprecano parole, per il rispetto che ne hanno. Parlano poco e lavorano molto. Stanno bene nelle loro tane» scrive), e con gli altri maestri che hanno fatto la storia della cultura novecentesca italiana dentro e fuori lo Struzzo — Giulio Einaudi, Elsa Morante, Feltrinelli, Fruttero e Lucentini, Ceronetti, Bobbio, Cesare Pavese, Cesare Garboli, Livio Garzanti, solo per citarne alcuni — Ferrero ha intessuto un dialogo costante e fecondo, mettendoli al centro anche di uno degli ultimi libri, Album di famiglia, uscito da Einaudi nel 2022.

 

ERNESTO FERRERO 1

Quei «maestri del Novecento ritratti dal vivo» formavano per lui «una famiglia ramificata, bizzarra, sorprendente, eccessiva, dispersa, perfino conflittuale, come tutte, ma straordinaria, coesa nelle stesse passioni, nello stesso sentire».

 

Traduttore di Céline (sua la versione di Viaggio al termine della notte edita da Corbaccio), di Flaubert (Bouvard e Pécuchet nei Meridiani Mondadori), di Perec ( Il condottiero , Voland), Ferrero ha scritto i suoi libri seguendo un gusto eclettico e curiosità radicate , che andavano dai delitti di Gilles de Rais, mostruoso protagonista del Quattrocento francese, al mistero del papiro di Artemidoro; dalla vita di San Francesco a Emilio Salgari, fino alle metamorfosi della lingua ( Dizionario storico dei gerghi italiani , Mondadori 2002).

 

ERNESTO FERRERO COVER

Come narratore aveva esordito nel 1980 con il romanzo Cervo Bianco (Mondadori), basato sulla storia vera di Edgar Laplante che, impersonando un falso capo indiano, incantò (e ingannò) gli italiani nel 1924, poi riscritto e nei mesi scorsi ripubblicato da Einaudi con il titolo L’anno dell’indiano.

 

Nel 2000 con N., ispirato alla figura di Napoleone Bonaparte e ai suoi ultimi trecento giorni all’isola d’Elba, vinse il premio Strega, in una sfida all’ultima scheda con Case amori universi di Fosco Maraini. Al timone del Salone del libro di Torino — accanto al presidente Rolando Picchioni da cui era lontano per formazione e ambizione, ma di cui fino all’ultimo ha difeso l’operato — ha governato con fermezza e disponibilità le tempeste più difficili, dai duri boicottaggi messi in campo nel 2008 contro Israele Paese ospite, all’invito, in seguito ritirato, all’Arabia Saudita, fino alle inchieste che portarono alla crisi della rassegna e al derby con Milano. […]

italo calvino
ernesto ferrero con la moglie carla sacchi
Ernesto Ferrero