ALDI E BASSI - A TRIESTE, I SINDACATI PROTESTANO CONTRO IL LICENZIAMENTO DI GIOVANNI MANCA, EX DIPENDENTE DELLA CATENA DI SUPERMERCATI "ALDI" CACCIATO PER LA MANCATA FIRMA SU UN RESO DI 45 CENTESIMI - MA PER MANCA IL VERO MOTIVO DEL LICENZIAMENTO SAREBBE STATA LA SUA ATTIVITÀ SINDACALE E TUTTI LE PROBLEMATICHE SEGNALATE RIGUARDO AL COVID, ALLA SITUAZIONE NEL MAGAZZINO E AL PAGAMENTO DELLA MATERNITÀ DELLE COLLEGHE…
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I sindacati protestano contro il licenziamento di Giovanni Manca. “Licenziato perché sindacalista”. Inizia così il racconto di Giovanni Manca, 40enne originario di Lotzorai, ma che vive a Trieste e fino a qualche giorno fa lavorava in un punto vendita della catena di supermercati Aldi del capoluogo del Friuli Venezia Giulia.
Una lettera di licenziamento illegittima secondo il dipendente e i sindacati, che per la giornata di oggi hanno indetto uno sciopero di protesta contro l’azienda e dove, a causa della manifestazione, i negozi di Manzano e Ronchi ai Legionari sono rimasti chiusi. Secondo la lettera dell’azienda al 40enne vengono contestati un’errore nella procedura tecnica di chiusura di una cassa e la mancata firma su un reso di 45 centesimi.
“Solo un pretesto”, la risposta di Manca che prosegue spiegando i vari motivi che secondo lui hanno portato al licenziamento. Secondo il dipendente infatti all’origine ci sarebbe stata la sua attività sindacale e tutti le problematiche segnalate riguardo al Covid, alla situazione nel magazzino e al pagamento della maternità delle colleghe. L’azienda al momento tira dritto, anche se il sindacato promette battaglia e chiede la revoca del provvedimento e l’immediato reintegro del lavoratore, oltre all’apertura di un tavolo di discussione sulla situazione dei dipendenti.