ALT: LUCA RUFFINO, PRESIDENTE DI "VISIBILIA" CHE SI È SUICIDATO A MILANO NON SOFFRIVA DI UNA GRAVE PATOLOGIA, COME INIZIALMENTE IPOTIZZATO - IL 60ENNE SI È TOLTO LA VITA TRA SABATO E DOMENICA CON UN COLPO DI PISTOLA ALLA TESTA: DA TEMPO APPARIVA "GIÙ DI MORALE" MA NON RISULTA CHE SOFFRISSE DI PROBLEMI DI SALUTE MENTALE - NEI SEI BIGLIETTI CHE HA SCRITTO, PRIMA DI COMPIERE IL GESTO, UNO È RIVOLTO AI FAMILIARI, UNO AI COLLEGHI E UN ALTRO AI CONDOMINI. E GLI ALTRI TRE? - SE RUFFINO GODEVA DI BUONA SALUTE PERCHÉ HA DECISO DI TOGLIERSI LA VITA? COSA LO HA SPINTO A FARLA FINITA?


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(ANSA) - Dai primissimi accertamenti svolti nell'indagine sul suicidio di Luca Ruffino, presidente di Visibilia Editore che si è ucciso con un colpo di pistola sabato sera, non risulterebbe che il manager, a parte piccoli problemi salute, soffrisse di malattie gravi conclamate.

 

È quanto risulta da ambienti giudiziari. Il corpo è stato trovato nella sua abitazione a Milano da uno dei figli, avvisato dalla compagna in vacanza in Sardegna che si sarebbe allarmata dopo averlo sentito al telefono particolarmente abbattuto. Secondo le prime verifiche, negli ultimi giorni l'imprenditore sarebbe apparso giù di morale. Tra i sei biglietti di scuse lasciati prima di compiere il gesto, oltre a quelli per i familiari, uno è rivolto ai colleghi e un altro ai condomini.

 

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Anche se era apparso giù di morale negli ultimi giorni, al momento non risulta che Luca Ruffino, presidente di Visibilia Editore, morto suicida sabato sera a Milano, soffrisse di problemi di salute mentale conclamati e diagnosticati. Lo si apprende da fonti giudiziarie.

 

La pistola con la quale il manager si è sparato nella sua abitazione sarà sequestrata e sottoposta a tutti gli accertamenti del caso. Al momento non vi sarebbero dubbi sul fatto che si sia trattato di un gesto volontario.

 

 

 

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