IN ALTO GREMBIULI E COMPASSO: IL GRANDE ORIENTE D’ITALIA POTREBBE RIAVERE PALAZZO GIUSTINIANI! – LA CASSAZIONE HA DATO RAGIONE ALLA PIÙ ANTICA “ORDINANZA” MASSONICA, CHE RECLAMA LA DISPONIBILITÀ DELL’EDIFICIO CHE OSPITA GLI UFFICI DEL SENATO – LA QUERELLE NASCE NEL 1925, QUANDO MUSSOLINI ESPROPRIA IL PALAZZO, SENZA PERÒ ANNULLARE L’ATTO DI COMPRAVENDITA. POI, NEL 1991, L’ACCORDO CON SPADOLINI PER IL MUSEO DELLA MASSONERIA – ORA SARÀ IL TAR A DECIDERE

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Estratto dell’articolo di Lorenzo Giarelli per “il Fatto quotidiano”

 

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In alto i grembiuli, “fratelli”. Il Grande Oriente d’Italia, la più antica e corposa ordinanza massonica del nostro Paese, può festeggiare: grazie a ricorso appena accolto dalla Cassazione, il Goi potrebbe presto vedersi riconosciuto il diritto di disporre di Palazzo Giustiniani, sua vecchia sede nel centro di Roma e da ormai parecchio tempo di proprietà dello Stato, che lì può vantare uffici, aule e residenze nella disponibilità del Senato.

 

La vicenda si trascina da un secolo e ora potrebbe essere a una svolta, perché la sentenza della Cassazione sembra dar ragione alle pretese del Goi sul Palazzo. Tutto parte dal 1925, quando le squadre fasciste occupano il prestigioso edificio sfrattando con la violenza il Grande Oriente, che lo aveva acquistato una quindicina di anni prima.

 

Caduto il fascismo, il Goi inizia a contestare quell’esproprio […]  perché nessuno si era premurato di annullare il precedente atto di compravendita del bene in favore di Urbs (la società immobiliare del Grande Oriente).

PALAZZO GIUSTINIANI A ROMA

 

LA QUESTIONE resta irrisolta per decenni, finché nel 1991 l’obbedienza massonica firma un’intesa con l’allora presidente del Senato Giovanni Spadolini in cui si stabilisce che lo Stato avrebbe mantenuto la proprietà dell’immobile, concedendone però una parte – circa 140 metri quadri – al Goi che lì avrebbe potuto realizzare il “museo della massoneria italiana”.

 

stefano bisi 4

L’accordo […] resta però lettera morta e così il Grande Oriente procede le sue battaglie legali, il cui ultimo atto è appunto di due giorni fa, quando la Cassazione mette un punto fermo che sembra formale, ma che lascia intravedere la risoluzione della faccenda anche nel merito.

 

La Corte Suprema annulla infatti la sentenza del Consiglio di Stato che affermava la giurisdizione del Giudice Ordinario sulla materia. Tradotto: secondo la Cassazione, a occuparsi della questione deve essere il Tar, non il Tribunale […[

 

Palazzo Giustiniani

Che succede, quindi? Che se il Goi proseguisse la suabattaglia di fronte ai tribunali amministrativi, ora potrebbe arrivare davvero a meta. Lo spiega al Fatto Stefano Bisi, Gran Maestro del Goi dal 2014: “Non c’è mai stato l’annullamento dell’atto di acquisto da parte di Urbs, quindi il regime non poteva esercitare il diritto di prelazione su Palazzo Giustiniani. Non potevano portarcelo via, insomma”.

 

L’IPOTESI più surreale sarebbe vedere un giorno i senatori sfrattati da una delle loro sedi. Ma senza arrivare a tanto, Bisi crede che la decisione della Cassazione possa convincere il presidente Ignazio La Russa a stabilire un dialogo coi massoni, dopo che le precedenti richieste non hanno avuto risposta: “C’è un’intesa del 1991 che non è mai stata applicata – dice Bisi – Ci farebbe piacere che si potesse ripartire da lì”.

 

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Magari con quell’agognato museo, appunto, visto che il Goi tiene molto al ricordo dei fratelli: “Molti di noi, come Meuccio Ruini, si sono opposti al fascismo; altri sono stati deportati, come Nedo Fiano, o uccisi dal regime. Oggi (ieri, ndr) ci ha lasciati Bruno Segre, che ebbi l’onore di insignire con l’onorificenza ‘Giordano Bruno’ quattro anni fa”. La Russa dovrà pensarci su.

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