ALTRO CHE CAMBIARE ARIA: QUI BISOGNA ANDARE SU UN ALTRO PIANETA - ENTRO IL 2030 GLI ASTRONAUTI VIVRANNO E LAVORERANNO SULLA LUNA. NE È CONVINTO HOWARD HU, A CAPO DELLA NAVICELLA SPAZIALE ORION DEL PROGRAMMA ARTEMIS 1 DELLA NASA: “IN QUESTO DECENNIO, AVREMO PERSONE CHE VIVRANNO LÌ PER LUNGHI PERIODI DI TEMPO. INVIEREMO PERSONE, CI VIVRANNO E FARANNO SCIENZA E…” - VIDEO
-Program manager for Orion at NASA, Howard Hu, tells #BBCLauraK they believe humans will be living on the Moon by the end of the decadehttps://t.co/Z1BCKTGMHl pic.twitter.com/hSuELrAnrK
— BBC News (UK) (@BBCNews) November 20, 2022
Marta Musso per www.wired.it
Entro il 2030 gli astronauti vivranno e lavoreranno sulla Luna. A dirlo è stato Howard Hu, a capo della navicella spaziale Orion del programma Artemis 1 della Nasa, aggiungendo che questa missione è “il primo passo verso l'esplorazione a lungo termine dello spazio profondo”. Gli esseri umani, secondo l'esperto, potrebbero quindi essere attivi sul nostro satellite entro i prossimi otto anni, con habitat in cui vivere (non stabilmente) e rover per poter svolgere le proprie attività scientifiche. “Certamente, in questo decennio, avremo persone che vivranno lì per lunghi periodi di tempo, a seconda di quanto decideremo di rimanere sulla superficie”, ha spiegato Hu alla Bbc. “Invieremo persone, ci vivranno e faranno scienza”.
Ricordiamo che, dopo una serie di ritardi dovuti a problemi tecnici e maltempo, mercoledì scorso, 16 novembre, è stato lanciato con successo Artemis 1, il razzo gigante (circa 100 metri) che trasporta Orion, la sonda progettata per portare gli astronauti sulla Luna e in futuro su altri pianeti. Questo, in particolare, è il primo test di volo: la sonda spaziale, infatti, trasporta manichini che i ricercatori utilizzeranno per registrare gli impatti del volo, e in particolare per monitorare le vibrazioni e le radiazioni cosmiche sul corpo umano.
Un primo grande passo, quindi, verso il ritorno dell'essere umano sulla Luna. “È il primo passo che stiamo compiendo verso l'esplorazione a lungo termine dello spazio profondo, non solo per gli Stati Uniti ma per il mondo intero”, ha commentato Hu. “Penso che questo sia un giorno storico per la Nasa, ma è anche per tutte le persone che amano il volo spaziale umano e l'esplorazione dello spazio profondo”. Il veicolo spaziale percorrerà oltre due milioni di chilometri, prima di tornare a casa e compiere un ammaraggio nell'Oceano Pacifico, a largo di San Diego, previsto per l'11 dicembre.
Oggi, 21 novembre, inoltre, la sonda Orion raggiungerà finalmente la Luna, sfiorando i 130 chilometri circa dalla sua superficie. Se tutto va secondo i piani, il passaggio ravvicinato avverrà alle 13.57 (ora italiana), quando la sonda accenderà il suo motore principale che le permetterà di entrare nell'orbita lunare tra quattro giorni. I membri del team Artemis 1 spiegheranno la manovra durante una diretta streaming disponibile sul sito dell'agenzia spaziale americana a partire dalle 13.15 di oggi (sempre ora italiana).
Se avrà successo, questa missione aprirà la strada ai successivi voli Artemis 2 e 3, che manderanno gli esseri umani intorno alla Luna. In particolare, la missione Artemis 3, che potrebbe non essere lanciata fino al 2026, dovrebbe riportare gli esseri umani sulla superficie lunare per la prima volta dopo 50 anni, ossia dalla missione Apollo 17, nel dicembre 1972. Il programma Artemis, che non a caso prende il nome dalla sorella gemella di Apollo, prevede anche la costruzione della Lunar Gateway, una stazione spaziale dove gli astronauti vivranno e lavoreranno mentre orbitano intorno alla Luna. “Andare avanti sarà mirare a Marte”, ha detto Hu. “E le missioni Artemis saranno davvero importanti per imparare oltre la nostra orbita terrestre”.