AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO LA MINISTRA DELLA FAMIGLIA, EUGENIA ROCCELLA, È STATA CONTESTATA DA UN GRUPPO DI FEMMINISTE ED ECOATTIVISTE CHE HA INTERROTTO LA PRESENTAZIONE DEL SUO LIBRO AL GRIDO DI “SUL MIO CORPO DECIDO IO” – LA MINISTRA HA REPLICATO: “SE NON AFFRONTATE ANCHE IL TEMA DELL'UTERO IN AFFITTO NON SIETE CREDIBILI” – ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE, CHE DOVEVA PRESENTARE IL LIBRO CON LA ROCCELLA: “SIAMO STATE SEQUESTRATE DA UNA SQUADRA DI VIOLENTI CHE HANNO IMPEDITO L'EVENTO. IL DIRETTORE NICOLA LAGIOIA È ARRIVATO ED È LETTERALMENTE SCAPPATO, DICENDO CHE È UN PROBLEMA DELLA REGIONE E NON DEL SALONE. SIAMO ANDATE VIE SCORTATE DALLA POLIZIA” – LAGIOIA POI HA ACCUSATO LA DEPUTATA DI FDI AUGUSTA MONTARULI, LÌ PRESENTE: “MI HA URLATO ‘VERGOGNA’”... – VIDEO!
CONTESTAZIONE A EUGENIA ROCCELLA AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO
AUGUSTA MONTARULI CONTRO NICOLA LAGIOIA AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO
Estratto dell'articolo di Irene Famà e Claudia Luise per www.lastampa.it
Contestazione degli attivisti di Extinction Rebellion, femministe di Non una di Meno, comitato EssenNon, all’Arena Piemonte del Salone del Libro dove la ministra delle Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella presenta il suo libro “Una famiglia radicale”. I manifestanti, una cinquantina, si sono sdraiati per terra urlando «vergogna! Vergogna», «Sul mio corpo decido io, ma quale Stato, ma quale Dio».
La ministra ha invitato alcune attiviste a salire sul palco: «Non posso accettare che venga portata via nessuno, vista che la protesta dei sit in ha fatto parte del mio percorso e anche io sono stata cacciata in diverse occasioni».
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Una decina di attivisti sono stati identificati dalla Digos. Dal pubblico sono iniziati dei cori contro i manifestanti: «Per favore fateci seguire, fateci seguire». La loro risposta: «Per favore fateci abortire». E in platea si creano capannelli di discussione.
«Non violenza e diritto di parola devono essere garantiti. Volete solo impedire agli altri di parlare», dice Roccella. La ministra ha chiesto l'intervento del direttore Lagioia per parlare con i contestatori. Sul palco è salito il presidente del Circolo dei Lettori, Giulio Biino.
Dura la ministra: «E’ grave che nel Salone che presiede non ci sia neanche la sua presenza – dice-. Lo abbiamo cercato, lo stiamo cercando. Non sappiamo dove sia». «È una pagina buia per il Salone, c'è una responsabilità politica e la direzione ne dovrà rispondere. Volevamo presentare un libro, invece si procede per slogan e ci è stato impedito» commenta l'assessore regionale Maurizio Marrone che aggiunge: «questa non è la società civile ma incivile».
Poco dopo l’intervento di Lagioia: «Il Salone è un gioco democratico e nelle democrazie la contestazione ne fa parte ma perché non trasformare questa occasione in un dialogo tra uno di voi e il ministro?» chiede dal palco per cercare di mediare ma i contestatori rispondono: «Noi del loro pensiero ce ne freghiamo».
E ancora: «Questo è un incontro nella programmazione della Regione, non del Salone. Ho detto solo che finché la contestazione non è violenta sono legittime. Mi ha sorpreso l'attacco delle persone vicine al ministro, Montaruli mi ha inveito contro. E quindi anche loro devono mettersi d'accordo. Montaruli ha iniziato a urlarmi vergogna nelle orecchie». […]