ALTRO GIORNO, ALTRO RAID: NUOVI BOMBARDAMENTI ISRAELIANI IN LIBANO – I CACCIA DI TEL AVIV HANNO COLPITO IL SUD E L’EST DEL PAESE: “CI PREPARIAMO A SFERRARE ATTACCHI PIÙ ESTESI E PRECISI”. ANCHE YAIR LAPID, LEADER DELL’OPPOSIZIONE A NETANYAHU, È FAVOREVOLE: “È GIUNTO IL MOMENTO” – HEZBOLLAH CONTINUA A LANCIARE RAZZI VERSO IL NORD DI ISRAELE, E A GAZA È GIALLO SULLA MORTE DEL CAPO DI HAMAS, YAHYA SINWAR (DATO PER STECCHITO GIÀ MOLTE ALTRE VOLTE)

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IDF ANNUNCIA, 'ATTACCHI PIÙ ESTESI E PRECISI IN LIBANO'

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(ANSA-AFP) - L'esercito israeliano ha annunciato che si prepara a lanciare attacchi "più estesi e precisi" in Libano, consigliando ai civili libanesi di "stare lontani dagli obiettivi di Hezbollah" nel sud del Paese. In un briefing coi media, il portavoce dell'Idf Daniel Hagari ha spiegato che gli attacchi israeliani in Libano "continueranno nel prossimo futuro".

 

MEDIA LIBANO, DECINE DI ATTACCHI ISRAELIANI A SUD ED EST

(ANSA-AFP) - I media ufficiali libanesi riferiscono di decine di raid aerei israeliani nel sud e nell'est del Paese, dopo l'annuncio dell'Idf di voler sferrare attacchi "più estesi e precisi" in Libano.

 

RAZZO DI HEZBOLLAH CONTRO UN CARRO ARMATO DI ISRAELE, 'VITTIME'

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(ANSA) - Hezbollah afferma di aver colpito con un razzo un carro armato israeliano Merkava al confine con il Libano e che i militari all'interno del mezzo "sono stati uccisi o feriti". "I nostri combattenti hanno usato un missile anticarro guidato e il veicolo corazzato ha subito un colpo diretto", scrivono su Telegram i miliziani sciiti appoggiati dall'Iran. L'emittente libanese Al Mayadeen riporta che il carro armato ha preso fuoco, due militari israeliani sono morti e uno è rimasto ferito. Da parte loro i media dello Stato ebraico danno notizia di un soldato leggermente ferito in un attacco missilistico anticarro di Hezbollah.

 

MO: LAPID LODA RAID CONTRO HEZBOLLAH, 'E' GIUNTO IL MOMENTO'

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(Adnkronos) - Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha espresso apprezzamento per i raid aerei condotti dalle Idf contro Hezbollah in Libano dicendo che ''è arrivato il momento''. Lapid ha quindi detto di dare il proprio sostegno all'esercito israeliano e invita le forze armate a "essere forti e coraggiose e a non avere paura finché tutti i residenti del nord non torneranno a casa sani e salvi".

 

MISSILI SUL NORD DI ISRAELE PER L'ONU "RISCHIO CATASTROFE" IL GIALLO DELLA MORTE DI SINWAR

Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “La Stampa”

 

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Se due indizi suggeriscono una prova, c'è chi collega l'ammissione degli Stati Uniti di «non aver ottenuto alcun progresso» per un accordo con Hamas nelle ultime due settimane e le indiscrezioni diffuse dalla stampa israeliana – attribuite all'intelligence militare – sulla ipotetica morte del capo dei capi della fazione palestinese, Yahya Sinwar. Altre fonti di sicurezza frenano le voci e chiariscono che potrebbe trattarsi di una momentanea "disconnessione" del leader, ricercato speciale nella Striscia. O, ancora, di una strategia di guerra psicologica per fare pressione sull'accordo.

 

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Sul fronte Nord, Israele è in posizione di guardia, nella notte tra sabato e domenica, dopo che la sua aeronautica militare ha condotto una vasta ondata di attacchi in Libano, sulla scia delle operazioni che hanno scandito i giorni della settimana scorsa. Mosse preventive, hanno detto i vertici militari israeliani, necessarie dopo che l'apparato di difesa aveva individuato i preparativi di Hezbollah per lanciare attacchi missilistici su vasta scala contro il territorio ebraico. Bombardamenti volti a neutralizzare – o almeno a ridimensionare – le aggressioni nemiche con lanci di razzi e droni.

 

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In un'ampia zona del Nord, ben oltre la fascia di sicurezza dei cinque chilometri dal confine con il Libano da dove 60 mila israeliani sono stati evacuati da ottobre dell'anno scorso, le scuole sono chiuse e alla popolazione si raccomanda di restare nei paraggi dei rifugi. […]

 

Qualcosa come 85 razzi sono stati lanciati da Hezbollah sulla città e periferia di Haifa, ieri mattina. Quelli diretti più in profondità, hanno raggiunto nella notte la valle di Jezreel, a sud di Nazareth. Alcuni razzi hanno colpito case e auto che hanno preso fuoco. Incendi sono scoppiati nella cittadina di Kiryat Bialik.

 

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[…] Per l'establishment della Difesa israeliana, la cornice attuale è un tentativo di raggiungere la de-escalation attraverso l'escalation. Funzionari statunitensi sentiti dalla testata online Axios che ne condividono la logica sottolineano che si tratta di una «calibrazione estremamente difficile», che rischia facilmente di sfuggire al controllo e portare a una guerra totale. Il portavoce della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby ha garantito che gli Stati Uniti stanno facendo tutto il possibile per impedire una «guerra totale», che non credono sia nell'interesse di Israele.

 

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L'escalation è anche verbale, di manifestazione di intenti. Il premier Benjamin Netanyahu, in un video registrato nel suo ufficio di Gerusalemme e diffuso via social, ha promesso che «se Hezbollah non ha compreso il messaggio, lo farà». Il ministro Yoav Galant – saldo al timone della Difesa dopo che l'ennesimo tentativo di destituirlo è formalmente naufragato ieri, con il ritiro del suo ipotetico sostituto Gideon Saar – ha detto che «le nostre azioni contro Hezbollah continueranno finché non faremo tornare sani e salvi i residenti del Nord alle loro case». Anche il ramatkal Herzi Halevi, il capo di Stato Maggiore, ha giurato che «il prezzo pagato da Hezbollah sta diventando più alto» man mano che l'esercito sta «fortemente aumentando l'intensità» degli attacchi e continuerà a farlo «quanto necessario».

 

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Le repliche sono sugli stessi toni. Il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, ha parlato di una «battaglia di resa dei conti senza fine». Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, alla vigilia dell'Assemblea Generale dove parlerà il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e dove è atteso anche Netanyahu, in partenza martedì per New York, ritiene che il Medio Oriente sia «sull'orlo della catastrofe» e teme che «il Libano rischi di diventare una nuova Gaza». Il ministro degli Esteri britannico David Lammy sostiene la necessità di un cessate il fuoco immediato tra Israele e Hezbollah. Anche l'Europa ne ha sottolineato l'urgenza, «oltre la Linea Blu come a Gaza».

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