ANCHE I PROF NEL LORO PICCOLO S’INCAZZANO – I 30MILA INSEGNANTI RISULTATI IDONEI AL CONCORSO DEL 2020 ANCHE PER QUEST’ANNO SCOLASTICO RIMARRANNO SENZA CATTEDRA – PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA VERRANNO SCAVALCATI DAI VINCITORI DEL CONCORSO PNRR 2023, E SARANNO UTILIZZATI SOLO PER LE SUPPLENZE – IL 30 AGOSTO SCENDONO IN PIAZZA: “CI HANNO MESSI IN PANCHINA MA NON STAREMO ZITTI E BUONI IN ETERNO”
-Estratto dell’articolo di Salvo Intravaia per www.repubblica.it
Trentamila idonei al concorso a cattedre del 2020 rischiano di non essere mai assunti. Per la scuola dell’infanzia e primaria verranno scavalcati dai vincitori del concorso Pnrr 2023 e, nonostante ci siano ancora migliaia di cattedre vacanti, verranno utilizzati per le supplenze.
Saranno in piazza in dieci città il prossimo 30 agosto alle 11 per protestare contro quella che reputano una vera e propria ingiustizia. “Non staremo zitti”, dichiara Claudia Calderoni, che ha sostenuto la prova per la scuola primaria in Emilia-Romagna. Faranno sentire la propria voce con presidi davanti agli Uffici scolastici regionali in Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana.
La selezione ordinaria del 2020 viene bandita con un decreto del mese di aprile del 2020. Da qualche settimana il mondo intero è alle prese con la pandemia da Covid-19. E il tutto viene rinviato a data da destinarsi.
Nel gennaio del 2022 il concorso si sblocca e viene semplificato: una sola prova scritta e un orale anziché due prove scritte e un orale. Alla fine, gli unici che avranno diritto all’assunzione sono coloro che si sono piazzati entro i posti messi in palio. Niente idonei, insomma.
Con un successivo provvedimento le graduatorie vengono allargate anche agli idonei. Ma le immissioni in ruolo nella scuola dell’infanzia e primaria di questi ultimi si concretizzeranno in coda ai concorsi Pnrr. Ammesso che ci siano posti disponibili. Per la scuola media e superiore, le assunzioni scatteranno dopo avere esaurito le liste dei concorsi del 2016 e del 2018. “[...]
Varati dal governo Draghi, i concorsi ordinari Pnrr prevedono due step: la selezione vera e propria e l’abilitazione all’insegnamento da conseguire attraverso percorsi universitari a pagamento da 30, 36 o 60 Cfu. Per il secondo anno consecutivo, il ministero dell’Istruzione e del merito non mette a disposizione tutte le cattedre vacanti a seguito dei pensionamenti.
Quest’anno ne ha accantonate circa 18mila che saranno destinate al prossimo concorso Pnrr. Lo scorso anno, furono addirittura 30mila i posti accantonati. E se il ministero dell’Economia autorizza un numero inferiore di posti rispetto a quelli liberi, le chance per gli idonei al concorso 2020 si riducono al lumicino. [...]
I posti vacanti di quest’anno, 18mila, verranno affidati a precari che potrebbero coincidere con gli stessi vincitori del concorso 2020. [...] gli idonei che si sono piazzati al di fuori dei posti messi a concorso rischiano di essere assunti alle calende greche. E di venire scavalcati non solo dai vincitori del primo concorso Pnrr ma anche da quelli successivi. “Ci hanno messi in panchina ma non staremo zitti e buoni in eterno”, conclude la precaria.