ANDRÀ IN PENSIONE ANTICIPATAMENTE IL PROCURATORE DI FIRENZE GIUSEPPE CREAZZO, CHE FINO A TRE ANNI FA ERA DESTINATO A GUIDARE LA PROCURA DI ROMA - CREAZZO È SOTTO PROCEDIMENTO DISCIPLINARE DOPO CHE UNA COLLEGA, LA PM DI PALERMO ALESSIA SINATRA, L'HA ACCUSATO DI MOLESTIE. ACCUSE MAI SFOCIATE IN UNA DENUNCIA, RIMASTE SOTTO SILENZIO PER CINQUE ANNI E POI SALTATE FUORI GRAZIE ALLE CHAT DEL TELEFONO DI LUCA PALAMARA…
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Antonella Mollica per il “Corriere della Sera”
Andrà in pensione anticipatamente il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo.
Dopo Firenze non ci sarà un altro incarico nella carriera del magistrato che fino a tre anni fa era destinato alla Procura di Roma. «La domanda non avrà effetto immediato - precisa il procuratore - rimarrò tranquillamente a Firenze ancora per parecchio tempo». Il suo impegno nel capoluogo toscano scade nel giugno 2022.
«Dopo 44 anni di servizio - ha poi spiegato - ho presentato la domanda per una mia scelta autonoma e personale. La scelta nasce dal fatto che il Csm nei giorni scorsi ha definito le procedure concorsuali per i posti direttivi che formavano oggetto delle ultime mie domande pendenti assegnandoli ad altri magistrati». Si tratta delle sedi di Reggio Calabria, Catanzaro e Bari. «Poiché non potrò più fare domande perché ho raggiunto i limiti di età - ha proseguito - la mia carriera professionale non ha ulteriori prospettive».
Creazzo, 66 anni tra pochi giorni, è sotto procedimento disciplinare dopo che una collega, la pm di Palermo Alessia Sinatra, l' ha accusato di molestie. Accuse che non sono mai sfociate in una denuncia, rimaste sotto silenzio per cinque anni e poi saltate fuori grazie alle chat del telefono di Luca Palamara, l' ex presidente dell' Anm radiato dalla magistratura. Creazzo non ha mai voluto parlare di questa vicenda: «Lo faccio nell' unica sede deputata, il Csm», ha sempre ripetuto.
Agli amici e ai colleghi che in questi lunghi mesi gli hanno manifestato l'affetto si è limitato a dire «sono finito in un tritacarne». Ieri ha spiegato che per quanto riguarda il procedimento disciplinare pendente, «rispetto al quale ho sempre mantenuto il doveroso e assoluto riserbo che si conviene a un uomo delle istituzioni quale io sono, non ho difficoltà a riaffermare pubblicamente di non avere in nessun modo commesso i fatti che mi sono stati contestati».
Creazzo ha iniziato la sua carriera nel 1984. Prima la Sicilia, poi la Calabria, dove si è occupato di 'ndrangheta e degli intrecci con la politica (sua l' inchiesta sull' omicidio di Francesco Fortugno, il vicepresidente del consiglio regionale ucciso nel 2005 a Locri in un seggio elettorale). Prima di arrivare a Firenze, nel giugno 2014, è stato procuratore di Palmi.