ARCURI NON SI COMANDA - IL COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS SMASCHERATO (DI NUOVO): L’UOMO CHE PER PRIMO DOVREBBE DARE L’ESEMPIO SUL CORRETTO UTILIZZO SULLA MASCHERINA HA PARLATO CON I GIORNALISTI TENENDO IL NASO SCOPERTO – UN’IMMAGINE CHE NON È PASSATA INOSSERVATA SOPRATTUTTO SUI SOCIAL: “L’UOMO CHE ACQUISTA LE MASCHERINE NON LE SA METTERE…”
-
Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, parla con i giornalisti tenendo la mascherina con il naso scoperto. Una svista da parte di chi per primo dovrebbe dare l’esempio sul corretto utilizzo della mascherina per evitare che aumentino ancora i casi di contagio.
Parlando con i giornalisti a margine del 77esimo congresso nazionale della Fimmg in corso a Villasimius, in provincia di Cagliari, il commissario si è presentato con la mascherina che gli lasciava coperta solo la bocca e non il naso.
Quello di Domenico Arcuri è un errore che in molti hanno notato e così sui social parte la polemica. “L’uomo che acquista le mascherine… non le sa mettere”, ha scritto qualcuno. “Arcuri che indossa la mascherina lasciando scoperto il naso è un’immagine potente. Racconta con immediatezza la statura del Supercommissario”, ha commentato un altro utente.
Mascherina abbassata che stona con quanto detto
Arcuri ha infatti sottolineato come il livello di attenzione e di responsabilità sia “molto alto”, ma come “siamo comunque in presenza di una recrudescenza dell’epidemia che ha limiti e accenti diversi rispetto ad altri Paesi Ue. Dobbiamo essere responsabili come lo siamo stati nella fase più tragica dell’epidemia per evitare che tornino quei giorni”.
“La cattiva notizia per l’Italia è il virus che prima era concentrato in un pezzo del Paese, oggi ha una geografia molto più diffusa. Purtroppo si è allargato a zone d’Italia meno preparate ad affrontarlo, questa è la vera sfida di queste settimane”, aveva detto ieri Domenico Arcuri a Roma all’EY Capri Digital Summit: A New Brave World.
“Se abbiamo sbagliato in una cosa – dice Arcuri – è che non abbiamo rispettato il tempo. E se dobbiamo imparare qualcosa dall’esperienza di questi mesi è che il tempo non gioca a nostro favore, e che prendere una decisione oggi non è la stessa cosa di prenderla domani o di averla presa ieri”.