AVETE VOLUTO LA BREXIT? ORA PAGATE! – LE COMPAGNIE TELEFONICHE INGLESI CEDONO E RIATTIVANO IL ROAMING PER I CITTADINI CHE VIAGGIANO IN EUROPA! – DOPO LA BREXIT AVEVANO PROMESSO CHE NON LO AVREBBERO FATTO, MA I COSTI SONO INSOSTENIBILI. E COSÌ GLI INGLESI RISCHIANO DI DOVER SGANCIARE ALMENO 2 EURO AL GIORNO PER AGGANCIARSI ALLE RETI DEL VECCHIO CONTINENTE – PER ORA VALE SOLO PER LORO, MA PRESTO ANCHE LE COMPAGNIE DELL’UE…
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Sara Bennewitz per www.repubblica.it
Dopo Bt, O2 e Three, anche Vodafone è capitolata sul roaming: dal 2022 i cittadini britannici che viaggeranno in Europa con un nuovo contratto mobile rischiano di dover pagare 2 sterline al giorno per agganciarsi alle reti telefoniche del Vecchio continente.
Il roaming in Europa è stato abolito nell’estate del 2017, quando insieme alla libera circolazione dei beni la Ue ha riconosciuto anche la libera circolazione dei cittadini e, dato che la maggior parte degli abitanti del Vecchio continente è munito di telefonino, si è tolta una tassa che era antitetica con il principio secondo cui spostarsi tra Paesi Ue come in un'unica nazione deve essere auspicabile, invece che costoso.
Quando tre anni fa l’Inghilterra si è staccata dall’Unione dopo un referendum, le compagnie telefoniche hanno tutte dichiarato che non avrebbero reintrodotto il roaming a causa della Brexit. Ma la promessa è durata poco: la prima a rimangiarsi la parola è stata proprio l’ex monopolista britannica Bt, poi uno dopo l’altro anche tutti gli altri operatori hanno fatto lo stesso.
Ogni compagnia ha trovato al sua formula per tassare i clienti britannici che viaggiano in Europa e anche l’introduzione della tassa è stata modulata su scadenze diverse: Vodafone partirà il 6 gennaio del 2022, sui nuovi clienti o su quelli che hanno determinati pacchetti di dati e chiamate. La cosa che accomuna tutti gli operatori Uk è che l’Irlanda, pur essendo un Paese europeo, farà eccezione: i cittadini britannici in viaggio a Dublino non pagheranno un extra tassa su dati e voce dei piani tariffari.
Il motivo per cui le compagnie di telecomunicazioni britanniche hanno dovuto fare retromarcia sul roaming è che la telefonia mobile di tutt’Europa, Regno Unito compreso, soffre per una concorrenza feroce e gli operatori hanno bisogno di appigli per tornare ad aumentare i prezzi. Al momento tutti gli operatori del Vecchio continente ribadiscono che per gli europei andare nel Regno Unito non comporterà costi aggiuntivi, ma è probabile che anche loro presto o tardi dovranno rimangiarsi la parola.
Il ritorno della tariffa potrebbe avvenire per gradi, ma è probabile che anche le società telefoniche tedesche, francesi e italiane finiranno per farla pagare ai clienti che viaggiano in Inghilterra, visto che le tariffe sono troppo basse e il roaming è un costo oggettivo che - mancando la reciprocità con l’Inghilterra - finirà per essere scaricato sul cliente. Con l’assurdo che l’Irlanda sarà forse l’unico paese Ue dove gli stranieri non pagheranno, una sorta di porto franco tra Ue e Regno Unito, almeno per le tariffe dei cellulari.