Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
Quanti minuti bisogna stare sotto la doccia calda, in tempi di risparmio energetico? È giusto che la nuova sobrietà richiesta dai tempi riguardi anche le abitudini private dei cittadini? Ed è lecito che anche il governo dia consigli in materia?
ROBERT HABECK E LA DURATA DELLA DOCCIA
Un dibattito frivolo soltanto in apparenza divide la Germania, alle prese con la penuria degli approvvigionamenti di gas e petrolio, conseguenza della guerra in Ucraina. Innescata da un'intervista del ministro dell'Economia, il verde Robert Habeck, la polemica taglia trasversalmente la classe politica, i media e l'opinione pubblica.
In osservanza dei consigli del suo ministero, che il 10 giugno ha lanciato la campagna «80 milioni insieme per la svolta energetica», il vicecancelliere ha detto a Der Spiegel che lui nel suo piccolo ha «accorciato ancora di più il tempo-doccia». E ha raccontato l'aneddoto del suo collega olandese, il quale di recente gli ha annunciato con grande orgoglio che il governo dell'Olanda sta convincendo con successo i cittadini a ridurre il tempo medio trascorso sotto il getto d'acqua da 10 a 5 minuti: «Mi sono messo a ridere - ha commentato Habeck -, non mi sono mai docciato per cinque minuti in tutta la mia vita. Sono veloce». Secondo Bild Zeitung , al momento le docce di Habeck durano fra uno e due minuti.
ROBERT HABECK OLAF SCHOLZ CHRISTIAN LINDNER
Il leader verde ha subito aggiunto di non voler imporre niente a nessuno. Ma il messaggio è chiaro: oltre a risparmiare benzina ed energia elettrica, i tedeschi dovrebbero anche lavarsi di meno, il minor consumo di acqua calda essendo una priorità per usare meno gas, principale fonte energetica in Germania e causa della forte dipendenza dalla Russia. Il potenziale di risparmio, infatti non è da poco.
Secondo statistiche del GfK, uno dei principali istituti di ricerche di mercato, più di due terzi dei tedeschi fanno attualmente una doccia al giorno di durata media di 11 minuti e una temperatura di 36/37 gradi. Il costo energetico è stato di 914 milioni di euro nel 2021.
Ma non a tutti piace questa intromissione. «Habeck può essere veloce quanto vuole. Io non guardo l'orologio mentre sono sotto la doccia. Vi rimango fin quando ho finito», dice il vicepresidente del Bundestag, Wolfgang Kubicki, liberale e suo alleato di governo.
Scarta invece il quesito il leader della Cdu, Friedrich Merz, che sostiene di «usare solo acqua riscaldata con energia solare».
Il giornale Die Welt invece, da sempre paladino della libertà individuale, lamenta la «sfacciata ingerenza nella sfera privata» e parla di «atteggiamento moralistico verso la vita quotidiana». Guardingo il premier della Bassa Sassonia, il socialdemocratico Stephan Weil: «Non sono mai stato a lungo sotto la doccia, ma certo non ho un economizzatore automatico che blocca il getto».
Certo è anche una questione di Zeitgeist. La doccia collettiva venne introdotta dal medico Merry Delabost nelle prigioni francesi nel 1872, con lo scopo di dare ai prigionieri un'igiene migliore. Nel tempo l'usanza, in alternativa al bagno, è diventata quasi un diritto umano non negoziabile.
ROBERT HABECK E LA DURATA DELLA DOCCIA
D'altronde anche il grande Umberto Eco sosteneva che l'ideale per lui sarebbe stato poter scrivere i suoi libri sotto la doccia. Per Luciano De Crescenzo, la doccia distingueva invece gli stoici italiani del Nord da quelli scettici del Sud, amanti della vasca. Mentre la Süddetusche Zeitung ricorda la storia di Renato Villazon le cui straordinarie qualità di tenore furono scoperte per caso dal direttore di un'accademia musicale messicana, che per strada ne ascoltò i gorgheggi sotto la doccia grazie a una finestra aperta. Tant' è. Lo spirito del tempo cambia.
E se fino a pochi mesi fa, causa pandemia, veniva consigliato di lavarsi le mani molte volte al giorno e con acqua calda, adesso è l'ora di docce brevi e, vista la torrida stagione, possibilmente fredde. E se qualcuno ha dubbi o non ce la fa, basterebbe andarsi a rivedere o semplicemente ricordarsi Psycho di Hitchcock, il film che ha cambiato per sempre il nostro rapporto con la doccia .