BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO! – GLI “ORRORI” DA NON COMMETTERE BEVENDO VINO: RIBALTARE LA BOTTIGLIA DI VINO O CHAMPAGNE TERMINATA NEL SECCHIELLO È LA MADRE DI TUTTE LE CAFONATE - CENTRIFUGARE IL VINO NEL CALICE PER OSSIGENARLO LO INCASINA (E POI OCCHIO ALLE CAMICIE DEI COMMENSALI) - MAI APRIRE GLI SPUMANTI CON LA SCIABOLA O, PEGGIO ANCORA, CON LA CARTA DI CREDITO. E COMUNQUE MAI STAPPARLI FACENDO IL BOTTO SE NON A CAPODANNO O AL...
-Estratto dell’articolo di Cristiana Lauro per “Il Sole 24 Ore”
Anche il mondo del vino è abitato da sciocchezze e luoghi comuni. Non di rado mi capita di sentire fesserie ciclopiche nei ristoranti, a cena con gli amici ma anche di leggerle in rete fra i commenti dei vari blog di settore o sui social, dove si tira in ballo di frequente il tema enogastronomico. […]
Diamo insieme un’occhiata alla rassegna degli “orrori” attraverso alcuni esempi:
- dichiarare un evidente sentore di tappo per accreditarsi sapienti anche in presenza di tappo tecnico a vite (ahia, non ci siamo!)
- centrifugare il vino nel calice per ossigenarlo (lo incasina di brutto e poi occhio alle camicie dei commensali)
- aprire gli spumanti con la sciabola o, peggio ancora, con la carta di credito (e comunque mai stapparli facendo il botto se non a Capodanno o al Carnevale di Rio de Janeiro).
- fare ossigenare a lungo nel decanter vini già molto maturi perché si corre il rischio di farli schiattare.
- servire i rossi a temperatura ambiente e gli spumanti ghiacciati (vi ricordo che per temperatura ambiente si intende quello di cantina, quindi sopra i 16 gradi siete fuori moda ma soprattutto state commettendo un errore di servizio marchiano)
- ribaltare la bottiglia di vino o Champagne terminata nel secchiello (la madre di tutte le cafonate) […]
- proporre wine list con ordinamento fantasioso, ad esempio in ordine di prezzo
- pensare che la conservazione dei vini in posizione orizzontale rischi di farli sapere di tappo (questa fa venire la permanente se pensate di cogliere una logica)
- complicare il servizio di vini simili utilizzando calici diversi (semplicemente perché non ne avete abbastanza, questa è la verità)
- servire il Prosecco nel bicchiere da Borgogna, benché là flûte sia passata di moda.[…]
Concludo con un suggerimento che rivolgo principalmente ai divulgatori, a chi il vino lo comunica sui social, ad esempio, ma anche a tavola con amici e parenti: evitate la smania e le ossessioni per alcuni aspetti tecnici come la malolattica, i porta innesti o i cognomi dei lieviti. Soprattutto se poi in degustazione non siete in grado di distinguere un bicchiere di vino da un tè freddo.