IL BLACK POWER DI QUEEN B - IL PAZZESCO “BLACK IS KING”, IL VISUAL ALBUM DI BEYONCE, APPRODA SU DISNEY+: UN UNIVERSO STRABORDANTE DI ELEMENTI TRIBALI, SUGGESTIONI IPER-MODERNE E RIMANDI ALLA DIASPORA AFRICANA IN UN MIX DI IMMAGINI CAMBI D'ABITO, CAMEI, SIMBOLI E SITUAZIONI DA FAR GIRARE LA TESTA – "QUEEN B" CELEBRA CON UN LINGUAGGIO INNOVATIVO LE TRADIZIONI AFRICANE MA SUI SOCIAL C’È CHI LA ACCUSA DI APPROPRIAZIONE CULTURALE… VIDEO
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Da il "Corriere della Sera"
«La tua pelle non è solo scura: risplende e racconta la tua storia». Ci voleva la regina Beyoncé per portare in trionfo l'orgoglio black creando un universo strabordante di elementi tribali, suggestioni iper-moderne e rimandi alla diaspora africana. La superstar americana il 31 luglio ha rilasciato sulla piattaforma Disney+ Black Is King , visual album ispirato ai temi del Re Leone che ha scritto, diretto e prodotto insieme a un mastodontico team di registi, creativi e artisti, africani di passaporto o di origine.
Le incertezze della pandemia che hanno spinto tanti colleghi a posticipare le uscite non la riguardano: il suo visionario film basato sulla colonna sonora The Lion King: the Gift ha fatto irruzione nel cuore dell'estate creando una scia di reazioni e polemiche e inserendosi nelle rivendicazioni del movimento Black Lives Matter.
Tra musica e fotogrammi che cambiano continuamente, il lavoro di Queen B è talmente ricco di immagini, cambi d'abito, camei, simboli e situazioni da far girare la testa. Basti pensare che il New York Times ha scomodato sei critici per analizzarlo, mettendo a confronto esperti di musica, arte, moda e danza.
L'intento della popstar, 38 anni e un impero tenuto in piedi insieme al marito Jay-Z (tra le guest star insieme alla figlioletta Blue Ivy, alla madre di Beyoncé, a Naomi Campbell, Lupita Nyong' o, Pharrell Williams solo per citarne alcuni) è quello di celebrare con un linguaggio innovativo le tradizioni africane e la bellezza ancestrale del Popolo nero. A motivarla, dopo aver dato voce lo scorso anno alla leonessa Nala nel remake del Re Leone e averne scritto le musiche, sono state proprio le proteste degli ultimi mesi negli Stati Uniti, ha spiegato su Instagram: «Siamo tutti in cerca di sicurezza e luce.
Molti di noi vogliono un cambiamento. Credo che quando le persone Nere raccontano le nostre vicende, si possa spostare l'asse del mondo e narrare la nostra vera storia di ricchezza generazionale e dell'anima che non è scritta nei libri». Nonostante le origini afroamericane della stessa cantante, peraltro già celebrate nei suoi precedenti lavori, c'è chi non ha mancato di accusarla di appropriazione culturale e di aver romanticizzato l'Africa.
Su Twitter i commenti da parte di tanti utenti africani non la risparmiano: darebbe un'immagine falsamente unita del Continente, lo assocerebbe a scene di ricchezza ostentata, lei in Africa non ci avrebbe mai messo piede, sono alcuni dei pensieri più diffusi.
Il dibattito è aperto. E se Black Is King più che raccontare il viaggio iniziatico del giovane Simba è incentrato sulla bellissima leonessa Beyoncé, archetipo di donna, madre, boss leopardata, addirittura Madonna nera con bambino, lei racconta di aver studiato in profondo le radici africane per mostrare «la resilienza della mia gente». Con uno scopo universale: «Il mio solo obiettivo è che lo guardiate con la vostra famiglia e che vi dia orgoglio», ha detto.