NEL BLU DIPINTO DI... GIALLO! - UNA GRANDE QUANTITÀ DI SABBIA DEL SAHARA, SOSPESA IN ARIA E SPINTA DAI VENTI DI SCIROCCO, HA COPERTO I CIELI DI TUTTO IL PAESE, FACENDO SCHIZZARE I VALORI DI POLVERI SOTTILI DA DUE A QUATTRO VOLTE OLTRE IL VALORE LIMITE MASSIMO PREVISTO DALLA LEGGE - NONOSTANTE LE PARTICELLE DI POLVERE NON SIANO TOSSICHE, LA LORO PRESENZA NELL'ARIA POTREBBE...
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Estratto dell'articolo di Carlotta Lombardo per il "Corriere della Sera"
La luce dorata ha avvolto le città di mezza Italia colorando i cieli di Napoli, Palermo, Roma, Milano e Torino con cromie sahariane. […] Lo scirocco, il vento del Sud, dal Sahara, il più vasto deserto caldo del pianeta, ha portato nel Mediterraneo la sabbia dall’Africa e riempito l’aria di polveri sottili facendo schizzare la soglia giornaliera di PM10 prevista dalla legge, superata con valori mediamente del doppio rispetto al limite di 50 microgrammi per metro cubo d’aria.
«Ora la nube si è di nuovo spostata sul Nordafrica — spiega Adriana Pietrodangelo, ricercatrice dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr —. Il fenomeno è abbastanza frequente ma questa volta la sua entità è stata più alta, sia in termini di durata (dal 28 marzo a ieri) che di quantità di polveri cadute al suolo. La circolazione di grandi masse d’aria ha fatto rimanere in quota a lungo le polveri e almeno la metà, forse anche il 70%, delle polveri totali PM10 (le particelle atmosferiche di dimensione uguale o inferiore ai 10 milionesimi di metro, ndr ) misurate in questi giorni sono attribuibili a quelle sahariane. I valori di polveri sottili nell’aria hanno oscillato tra i 100 e i 200 microgrammi al metro cubo, cioè da due a quattro volte il valore limite massimo».
[…]«Il black carbon, come altre sostanze contenute nei fumi veicolari che respiriamo tutti i giorni, è molto più nocivo delle polveri del Sahara — continua Pietrodangelo —. Le particelle provenienti dal Nordafrica hanno una composizione simile alla sabbia, sono più sottili ma essendo minerali non sono particolarmente tossiche. A preoccupare, piuttosto, è la loro presenza nell’aria in quantità così elevata: ai soggetti con patologie respiratorie potrebbero causare infiammazioni dei tessuti polmonari». […]