BOEING AMARI - CONTINUA LA MALEDIZIONE DEI 737 MAX: DA GENNAIO STOP ALLA PRODUZIONE DEL VELIVOLO, A TERRA DA MESI DOPO DUE INCIDENTI MORTALI IN INDONESIA E IN ETIOPIA CHE HANNO CAUSATO 346 VITTIME - NON È CHIARO QUANTO DURERÀ LA SOSPENSIONE, AL MOMENTO NON SONO PREVISTI LICENZIAMENTI - CROLLA IL TITOLO IN BORSA - MA LO STOP PREOCCUPA ANCHE L'ECONOMIA AMERICANA: ECCO PERCHE’
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Nuova grana per Boeing. I tempi per il ritorno in volo del 737 Max si allungano e costringono il colosso dell'aviazione a una sospensione della produzione del velivolo, a terra da mesi dopo due incidenti mortali in Indonesia e in Etiopia che hanno causato 346 vittime. Non è chiaro quanto durerà lo stop: l'unica certezza è che scatterà in gennaio.
L'annuncio affonda i titoli Boeing che, in una giornata record per Wall Street, arrivano a perdere l'1% nelle contrattazioni after hours dopo aver chiuso la seduta in calo del 4,92%. Al momento lo stop non si tradurrà in alcun taglio della forza lavoro. "Il ritorno in servizio del 737 Max in sicurezza resta la nostra priorità" afferma Boeing in una nota.
Lo stop temporaneo segue il taglio di un quinto della produzione deciso lo scorso aprile. Boeing ha continuato a produrre 40 aerei 737 Max al mese da marzo, quando le autorità mondiali hanno deciso la messa a terra del velivolo. Ora però la società è costretta a una mossa più estrema in seguito all'incertezza per un ritorno nei cieli del 737 Max.
Inizialmente la messa a terra del velivolo sembrava essere destinata a durare un periodo limitato. E' invece da marzo che il 737 Max non vola, e non è chiaro quando e se potrà tornare a volare. Di sicuro, secondo le indicazioni delle autorità americane, nessuna certificazione sarà rilasciata prima degli inizi del 2020. Potrebbe essere gennaio o febbraio. American Airlines non prevede un ritorno in volo prima di marzo.
La Federal Administration Aviation non si sbilancia sui tempi, consapevole che la posta in gioco è alta: l'agenzia federale è stata travolta dalla critiche per il 737 Max e per il processo di certificazione attuato. E le rilevazioni delle ultime settimane hanno complicato ulteriormente la posizione della Faa. Secondo indiscrezioni, l'agenzia sapeva già dopo il primo incidente della Lion Air che l'aereo era a rischio ma nonostante questo non è intervenuta. E non lo ha fatto fino all'incidente dell'Ethiopian Airlines.
Per Boeing una sospensione della produzione rappresenta un duro colpo a uno dei suoi modelli di punta: sono 383 i 737 Max a terra da marzo e sono 400 quelli pronti per la consegna ma che sono stati bloccati. E di un colpo costoso: la società ha già visto calare il proprio utile di 5,6 miliardi di dollari per compensare i clienti e ha previsto ulteriori 3,6 miliardi di dollari di costi per il programma 737.
La sospensione della produzione potrebbe aumentare la pressione sull'amministratore delegato, Dennis Muilenburg, al quale è già stato strappato il titolo di presidente. Ma lo stop preoccupa anche l'economia americana per la quale Boeing, il maggiore esportatore manifatturiero statunitense, e la sua produzione rappresentano un motore importante. L'incapacità di Boeing di consegnare i velivoli da marzo ha già avuto ripercussioni negative sul deficit commerciale americano.