Paola Caruso per www.corriere.it
Sono 196.224 i nuovi casi di Covid in Italia (ieri sono stati 220.532,). Sale così ad almeno 7.971.068 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 313 (ieri sono stati 294), il dato più alto di questa quarta ondata, per un totale di 139.872 vittime da febbraio 2020.
Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 5.609.136 e 108.198 quelle che sono diventate negative nelle ultime 24 ore (ieri 90.456). Gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 2.222.060, pari a +87.921 rispetto a ieri (+129.542 il giorno prima).
I tamponi e lo scenario
I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 1.190.567, ovvero 184.947 in meno rispetto a ieri quando erano stati 1.375.514. Mentre il tasso di positività è 16,5% (l’approssimazione di 16,48%); ieri era 16%.
Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri. “Potrebbe” essere questo un piccolo segnale di rallentamento — perché in genere il «picco settimanale» della curva si sposta verso l’inizio della settimana, non più tra venerdì e sabato, quando la circolazione del virus tende a rallentare la corsa —, ma si capirà meglio più avanti. I numeri comunque alti non dovrebbero spaventare.
Secondo uno studio di Artemisia Lab sul mese di dicembre circa il 67% dei contagiati è asintomatica, con una età media inferiore a 50 anni. Soltanto il 2% risulta avere sintomi severi e il 35% manifesta sintomi lievi, come febbre, spossatezza, mal gola e raffreddore. «Già in primavera, tra aprile-maggio 2022 ragionevolmente saremo fuori dalla pandemia — dice l’infettivologo Matteo Bassetti ai microfoni di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1 —. Spero che potremo togliere le mascherine, visto che credo avremo il 95% di vaccinati».
A livello mondiale, secondo l’Oms c’è stato un balzo dei contagi nella settimana 3-9 gennaio, pari a 15 milioni di nuovi casi (+55% rispetto alla settimana precedente) a causa dell’ascesa della variante Omicron, mentre i decessi sono stati più o meno stabili nello stesso arco di tempo: oltre 43 mila. Il dato record di nuove infezioni è quello degli Stati Uniti: 4,6 milioni di nuovi casi in 7 giorni (+73%). Seguono Francia (quasi 1,6 mln di nuovi casi; +46%), Regno Unito (1,2 mln di nuovi casi; +10%) e Italia (1,01 mln i nuovi casi; +57%).
Un anno fa
Un anno fa, il 12 gennaio 2021, il dato delle vittime giornaliere nel nostro Paese era molto diverso: a fronte 14.242 nuovi casi, quel giorno ci sono stati 616 decessi.
Allora, nei reparti Covid c’erano 23.712 ricoverati — ora meno di 18 mila, nonostante l’impennata dei contagiati — e in terapia intensiva c’erano 2.636 malati— ora di meno.
Il sistema sanitario
Aumentano le degenze in area medica e diminuiscono in rianimazione. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono +242 (ieri +727), per un totale di 17.309 ricoverati. I posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono -8 (ieri +71) — si tratta del saldo tra le persone uscite e quelle entrate in TI —, portando il totale dei malati più gravi a 1.669, con 156 ingressi in rianimazione (ieri 185). Una riduzione delle terapie intensive (con il segno meno) non si vedeva da 20 giorni.