BONUS? MALUS - SOLTANTO UN ALBERGO SU DUE ACCETTA IL BONUS VACANZE. MA SE SI CONSIDERANO ANCHE B&B, AGRITURISMI E CAMPING, L’ASTICELLA SI FERMA AL 30% - SOLTANTO IL 3% DI CHI LO HA OTTENUTO FINORA LO HA SPESO EFFETTIVAMENTE. TE CREDO, TRA TARIFFE PIÙ ALTE, AGENZIE DI VIAGGI E PENALIZZAZIONI CI SONO UNA MAREA DI OSTACOLI PER RICHIEDERLO – A-MORALE DELLA FAVA: È COSTATO 2 MILIARDI ED È PRATICAMENTE INUTILE
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1 – IL BONUS VACANZE NON DECOLLA LO RIFIUTA UN ALBERGO SU DUE
Francesco Bisozzi per “il Messaggero”
Pinne, fucile ed occhiali, ma niente bonus vacanze. Solo un albergo su due, di quelli attualmente in funzione, accetta il voucher. Se si mettono nel conto pure i camping, gli agriturismi e i bed & breakfast, l'asticella dei rifiutanti si attesta attorno al 30 per cento sul totale delle strutture ricettive che hanno ripreso l'attività.
Più difficile ottenere lo sconto al Sud: la maggior parte degli hotel a misura di voucher si trova sopra il Tevere. Nel frattempo la corsa all'incentivo, che per i nuclei numerosi vale 500 euro, rallenta. Nelle ultime ventiquattr' ore hanno richiesto il bonus solo 30 mila famiglie.
Prenotato appena il 10 per cento delle risorse messe in pista per sostenere il turismo in questa fase. Ma a conti fatti l'incentivo finora è stato effettivamente speso solo dal 3 per cento dei nuclei (con un Isee entro 40 mila euro) che lo hanno ottenuto.
Non aiutano le strategie utilizzate da alcuni albergatori: c'è chi pratica tariffe differenziate nei confronti degli ospiti che hanno diritto al sostegno e chi non accetta il bonus vacanze nel mese di agosto. Risultato? La misura costa 2,1 miliardi di euro, di cui di questo passo la metà potrebbe rimanere in cassaforte e fare tesoretto.
Il ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo però ostenta sicurezza e conta su una crescita progressiva della platea dei beneficiari da qui al 31 dicembre, data di scadenza dell'incentivo. Nel suo primo giorno di vita il bonus vacanze ha riscosso quasi 150 mila richieste, per un valore economico complessivo pari a circa 70 milioni di euro. Una fiammata.
Dopo 72 ore ammontavano a 225 mila le famiglie che ne avevano fatto domanda, per un controvalore di 100 milioni di euro, mentre in 1.500 lo avevano già speso. Poi la frenata. Rispetto a lunedì, quando le richieste avevano toccato quota 350 mila, il numero delle domande è aumentato del 10 per cento, ovvero di 30 mila unità: 380.142 voucher erogati, per un controvalore di 173 milioni di euro.
Il che significa che è stato prenotato, nella prima settimana di vita dell'incentivo, un dieci per cento scarso delle risorse stanziate dal governo per finanziare la misura. Di questi 380 mila sconti autorizzati ne sono stati spesi appena il 3 per cento, ovvero 11 mila. Numeri che lasciano intravedere all'orizzonte un flop largamente annunciato.
I PROBLEMI
«Mi auguro che il miliardo di euro di risorse che non verrà speso a causa del flop non venga poi destinato ad altri comparti. In questa fase poco più del 50 per cento degli hotel accetta il voucher, alcuni lo rifiutano per le prenotazioni relative al mese di agosto. Ma non ha senso dire no allo sconto: nelle città d'arte risulta occupato oggi il 15 per cento delle camere», spiega al Messaggero il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca.
Per l'Unione nazionale consumatori una struttura ricettiva su tre (considerati pure i campeggi) non accoglie l'incentivo. «Un terzo delle strutture dichiara di non accettare il bonus.
Capiamo i problemi di liquidità, il limite del provvedimento consisteva nel chiedere agli albergatori già in difficoltà di rinunciare a incassare subito i soldi, ma è una percentuale assurda, specie se si considera che non c'è il tutto esaurito nelle località di villeggiatura.
Dopo una buona partenza il bonus vacanze sembra essersi affossato», racconta il presidente dell'associazione Massimiliano Dona. Ma dove si trovano gli hotel che accettano il voucher? «Sul sito italyhotels.it, portale di Federalberghi, risultano essere oltre mille le strutture ricettive che accettano il bonus vacanze.
La regione con il numero più alto di strutture disponibili è l'Emilia Romagna, con più di 230 hotel», indicano gli esperti di World Capital, società di consulenza immobiliare. Il Mibact però non si arrende.
Dal Collegio Romano fanno sapere che il trend di crescita delle domande non preoccupa, visto che il bonus sarà operativo per i prossimi sei mesi. Ma nelle prossime ore verrà attivata sul sito del ministero una pagina per rispondere alle segnalazioni delle persone che riscontrano difficoltà nello spendere il bonus.
L'incentivo ha la forma di un codice Qr da presentare alle strutture che aderiscono all'iniziativa. Le famiglie con un Isee adeguato possono chiedere uno sconto da 500 euro se il nucleo è composto da almeno 3 persone. Il voucher vale 300 euro per le famiglie con 2 persone e arriva a 150 euro per i single.
2 – TARIFFE PIÙ ELEVATE E PENALITÀ COSÌ SI SCORAGGIANO I VOUCHER
Francesco Bisozzi per “il Messaggero”
Un albergatore su due dice no al bonus vacanze, ma tra quelli che hanno aderito all'iniziativa c'è anche chi adotta strategie più o meno garbate per disincentivare chi ha ottenuto l'incentivo tramite l'app Io a prenotare.
Qualche esempio? Alle famiglie numerose, con uno sconto da 500 euro in valigia, viene richiesto in alcuni casi di spendere almeno mille euro per incassare il bonus, il doppio dunque dell'ammontare del voucher in loro possesso.
È successo per esempio a un nucleo residente a Roma che stava effettuando una prenotazione in un campeggio vicino a Ostia e che dopo il ricatto ha segnalato l'accaduto all'Unione nazionale consumatori, che adesso ha in rampa di lancio un esposto all'Antitrust per pratiche commerciali scorrette.
Da una ricognizione è emerso anche che ci sono strutture ricettive che praticano tariffe differenziate nei confronti degli ospiti in possesso del voucher o che applicano termini di cancellazione della prenotazione più stringenti e con penali più elevate se a prenotare è un avente diritto allo sconto.
Altre negano la possibilità di usufruire delle offerte promozionali se si ha il voucher in tasca. Sui furbetti del bonus vacanze ha acceso un faro pure il ministero del Turismo di Dario Franceschini che ora sta monitorando la situazione e raccogliendo le proteste degli aspiranti vacanzieri sui social. Infine sono numerosi gli hotel disposti a ospitare solo in determinati periodi i nuclei con un Isee entro i 40 mila euro che hanno avuto accesso alla misura.
Il fornitore, che per verificare la validità del bonus deve inserire i dati del cliente e l'importo del corrispettivo dovuto in una procedura web dedicata disponibile nell'area riservata del sito internet dell'Agenzia delle Entrate, recupera lo sconto fatto sotto forma di credito d'imposta, utilizzandolo in compensazione nel modello F24 senza limiti di importo, oppure lo può cedere a terzi, banche comprese.