BUFERA SUL GRUPPO PARNASI DOPO L’ISTANZA DI FALLIMENTO PER VARIA AEDIFICA. SI TEME UN ‘EFFETTO DOMINO’ CHE RISCHIA DI COINVOLGERE ANCHE EURNOVA, PROPRIETARIA DEI TERRENI SU CUI DOVREBBE SORGERE IL NUOVO STADIO DELLA ROMA DI TOR DI VALLE. A RISCHIO IL PASSAGGIO DI PROPRIETA’ DELLA SOCIETA’ AL MAGNATE VITEK - L’AFFAIRE DEL PALAZZO DELLA PROVINCIA E L’OPERAZIONE CHE COINVOLGE ZINGARETTI
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Carlotta Scozzari https://it.businessinsider.com/
L’istanza di fallimento appena domandata per la società Varia Aedifica getta ombre sul gruppo Parnasi. Innescando un pericoloso “effetto Domino” che rischia di coinvolgere anche Eurnova, proprietaria dei terreni su cui dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma di Tor di Valle, e Parsitalia, le due società che non appena giungerà dal tribunale l’omologa ex articolo 182 bis della legge fallimentare dovrebbero finalmente passare dal gruppo Parnasi a Cpi property group di Radovan Vítek. Mentre risulta essere già di proprietà di Vítek la maggioranza di Capital Dev, ex società del gruppo Parnasi nel novembre del 2016 entrata a far parte del perimetro di Unicredit a seguito del maxi indebitamento da 460 milioni.
“Egregi signori azionisti – scrive l’amministratore giudiziario di Varia Aedifica, Tiziano Onesti, in una comunicazione del 3 febbraio 2021 – vi informo che ho depositato ricorso per la dichiarazione di fallimento in proprio della società Varia Aedifica spa in liquidazione. Tale determinazione di natura tecnica (…) trae origine dalla situazione di totale illiquidità e dal fatto che a oggi non siano state ancora prospettate concrete soluzioni che possano consentire di proseguire in bonis la liquidazione della società. Anche le ultime comunicazioni pervenute allo scrivente da parte dell’azionista di maggioranza – aggiunge Onesti – seppur apprezzabili in linea generale, non sembrano rispondere esaustivamente a quanto precede”.
Il socio di maggioranza di Varia Aedifica, con il 75% del capitale, è la Capital Holding dell’immobiliarista Luca Parnasi, mentre azionista di minoranza al 25% è Paolo Raeli. Ed è stato proprio il ricorso di Raeli, che aveva denunciato gravi irregolarità commesse nella gestione della società sulla base dell’articolo 2.409 del codice civile, a condurre, nel febbraio del 2020, al provvedimento del tribunale di Roma che aveva nominato appunto Onesti amministratore giudiziario e sospeso i poteri del liquidatore.
Numerose le “gravi irregolarità” segnalate da Raeli, tramite una perizia firmata da un esperto di contabilità. A cominciare dalla concessione, risalente al 2010, da parte di Varia Aedifica di un’ipoteca (quale terzo datore) sul terreno di Vicovaro di proprietà, dove sarebbe dovuto sorgere un outlet. È stata proprio la concessione di tale garanzia a consentire l’erogazione di un finanziamento da 8 milioni da parte di Banca Mb (poi finita in liquidazione) a Eco Village srl, un’altra società controllata dalla Capital Holding di Parnasi. Mentre nel 2011 Varia Aedifica ha stipulato un mutuo da 8,7 milioni con Unicredit che è stato “veicolato” proprio a Eco Village per consentire a quest’ultima di chiudere il finanziamento con Banca Mb. “Non appaiono evidenti – scrive l’esperto incaricato dal socio di minoranza di Varia Aedifica Raeli – le convenienze economiche e finanziarie dell’operazione” che “sembra appositamente strutturata per le esigenze di Eco Village”.
Ma, poiché quest’ultima non ha proceduto “ad alcun rimborso a favore di Varia Aedifica a fronte del finanziamento ricevuto”, si arriva all’operazione successiva: nel gennaio 2017 il terreno di Vicovaro di Varia Aedifica viene trasferito a Capital Dev, come visto consolidata da Unicredit, per un corrispettivo di 9,5 milioni, pagato appunto tramite compensazione del debito. In questo modo, osserva il perito incaricato da Raeli, Varia Aedifica viene “spogliata dell’unico asset di sua proprietà per far fronte, di fatto, a un debito contratto da altra società”, ossia Eco Village.
Ecco che così, nella perizia di settembre 2018 commissionata dall’azionista di minoranza al 25%, si giunge alla conclusione che, a seguito delle operazioni contestate, Varia Aedifica abbia un valore corrente nullo, pari a zero. Se invece tali operazioni non si fossero concretizzate, lo stesso valore sarebbe stato positivo per 5,7 milioni. All’inizio del 2015, invece, Colliers International aveva valutato Varia Aedifica 19,9 milioni in termini di valore del capitale economico, dopo avere attribuito all’area di Vicovaro un valore di mercato di 30,8 milioni.
I contenuti della perizia vengono sostanzialmente condivisi dalla successiva relazione ispettiva firmata dall’esperto nominato dal tribunale, Daniele Umberto Santosuosso, che il 30 settembre 2019 termina il proprio incarico e, accogliendo le richieste di Raeli, domanda la nomina di un amministratore giudiziario che possa lavorare “nell’esclusivo interesse della società”.
Santosuosso giunge a questa conclusione dopo avere evidenziato per Varia Aedifica, tra le altre cose, “perduranti omissioni di adempimenti doverosi per legge; bilanci predisposti e approvati nonostante il parere negativo dei sindaci e verosimilmente non attendibili; una situazione patrimoniale che potrebbe essere fortemente negativa ove l’attivo fosse opportunamente depurato e/o quantomeno ricalcolato da poste di dubbia consistenza; palese conflitto di interessi in capo all’amministratore unico”.
Si arriva così al provvedimento di un anno fa con cui è stato nominato Onesti e alla recente istanza di fallimento. Se Varia Aedifica venisse dichiara fallita, considerate le operazioni infragruppo finite sotto i riflettori del tribunale, non si possono escludere ripercussioni anche pesanti su altre società del gruppo Parnasi, in un momento in cui si attende il passaggio definitivo di alcune di esse a Vítek.