BULLISMO CRIMINALE! - A FIRENZE UNA 12ENNE E' STATA MINACCIATA DA TRE RAGAZZI PIU' GRANDI CHE L'HANNO RICATTATA CHIEDENDO FOTO DI LEI SEMINUDA, SOLDI E DI SPACCIARE DROGA - IL GRUPPETTO AVREBBE CONVINTO LA GIOVANE A PAGARE 200 EURO E A INVIARE VIA SMARTPHONE DUE FOTO - LA MADRE: "MA LA SITUAZIONE, INVECE DI MIGLIORARE, E' PEGGIORATA PERCHE'..."

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Marco Gasperetti per il corriere.it

 

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Da mesi la figlia dodicenne non sorrideva più. Depressa, spesso nervosa e insofferente, si isolava nella sua cameretta per ore. «È tutta colpa dell’adolescenza», avevano spiegato alla mamma alcune amiche. Ma lei aveva il sospetto che dietro quel repentino cambio di umore ci fosse ben altro.

 

Così, dopo aver parlato anche con il padre della figlia, aveva deciso di controllare lo smartphone della ragazzina anche inserendo alcuni software per monitorare chiamate e messaggi. Così ha scoperto la verità: sua figlia era minacciata da tre bulli che la ricattavano chiedendole foto di lei seminuda, soldi e in alternativa di spacciare droga. La storia, raccontata domenica nella cronaca fiorentina della Nazione, è finita con una denuncia alla polizia postale che sta indagando.

 

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Secondo la madre dell’adolescente, responsabili dei ricatti sarebbero tre ragazzi più grandi che frequentano la stessa scuola della vittima. I tre bulli avrebbero tormentato la ragazzina per mesi ricattandola e alla fine l’avrebbero convinta a pagare 200 euro e a inviare via smartphone due foto. «Ma la situazione invece di migliorare è peggiorata – ha raccontato la madre – perché con il ricatto di diffondere le foto in rete hanno cercato di ottenere altri soldi e foto della vittima».

 

Quando i bulli sono stati scoperti dalla madre poco è cambiato. «Me li sono trovati sotto la finestra di casa e ho ricevuto su Instagram la foto di mia figlia e la richiesta di altro denaro». La donna ha anche criticato la scuola dalla quale avrebbe avuto poco supporto.

 

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«Non sono riuscita neppure a parlare con la preside che vedrò solo lunedì», ha detto la signora alla Nazione. La preside ha risposto di essere a conoscenza della situazione e di aver attivato misure previste in questi casi e che la scuola ha offerto la massima collaborazione.