Massimo Gramellini per corriere.it
Qual è l’agente eziologico della scarlattina? La risposta esatta dovrebbe essere (meglio tenersi sul vago) Streptococco Beta Emolitico di Gruppo A, per gli amici SBEGA, e i candidati al preesame scritto di Microbiologia, docente Roberto Burioni, avrebbero dovuto sbarrarla con una crocetta, preferendola a quelle sbagliate. Purtroppo, lo SBEGA è stato ignorato dal 17%, che per molti partiti sarebbe una percentuale da cuccagna, ma in un test di Medicina suona un po’ sconfortante.
Burioni ci ha messo del suo, promuovendo esclusivamente chi aveva risposto in modo corretto non solo alla domanda sulla scarlattina, ma anche a tutte le altre. Una mannaia a cui sono scampati appena 10 candidati su 408. Lo sconforto dei bocciati è stato grande e una studentessa intende rivolgersi a un avvocato, ritenendo il test talmente duro da configurare, immagino, il reato di tortura.
Chi non ha mai sbagliato una crocetta scagli la prima biro e gli stessi virologi oggi in cattedra non hanno sempre azzeccato tutte le crocette e nemmeno tutte le provette, altrimenti all’inizio della pandemia non ci avrebbero assicurato a reti unificate che si trattava di banale influenza. Però, delle due l’una: o lo SBEGA stava in una nota microscopica del libro d’esame e allora l’averlo inserito nel test è perfidia pura. Oppure l’agente eziologico della scarlattina, qualunque cosa significhi, fa parte del bagaglio minimo di un aspirante medico. In questo caso sono contento che Burioni abbia fermato chi non lo conosceva e, soprattutto, di avere già fatto la scarlattina.
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