IL CADAVERE DI ANDREEA RABCIUC È STATO SPOSTATO? – QUATTRO GIORNI DOPO LA SCOMPARSA DELLA 27ENNE DI ORIGINE ROMENA, NEL 2022, I PROPRIETARI DEL CASOLARE VICINO AD ANCONA, DOVE È STATA RITROVATA LA DONNA, CHIAMARONO I CARABINIERI PER DENUNCIARE IL FATTO CHE UNA DELLE FINESTRE ERA STATA SFONDATA E I MILITARI LO ISPEZIONARONO - POSSIBILE CHE NESSUNO SI SIA ACCORTO DEL CADAVERE? - PER L'OMICIDIO DELLA 27ENNE È STATO INDAGATO IL FIDANZATO DI ANDREEA, SIMONE GRESTI...
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Estratto dell’’articolo di Alessandra Ziniti per “La Repubblica”
Gli scarponcini, il giubbotto, la felpa con Tom e Jerry e lo zainetto fluo. Tra i tanti reperti che i carabinieri del reparto operativo di Ancona e del Sis hanno portato via dal casolare al numero 26 della via Montecarottese ci sono elementi sufficienti ad affermare che quei poveri resti ritrovati sabato pomeriggio appartengano a Andreea Rabciuc, la 27enne ragazza di origine romena scomparsa la notte tra l’11 e il 12 marzo del 2022 da una roulotte a meno di un chilometro di distanza dove aveva passato la serata con due amici e il fidanzato, con cui aveva litigato.
Per lui, Simone Gresti, 44 anni, unico indagato finora per sequestro di persona, adesso le cose si complicano. L’ipotesi di reato a suo carico è diventata di omicidio. Un atto dovuto, secondo il suo legale, l’avvocato Emanuele Giuliani che — dopo avergli dato sabato la notizia del ritrovamento dei resti — ieri ha incontrato il suo assistito. […]
Adesso, sarà l’esito degli accertamenti medico-legali, che verranno effettuati già oggi, ad imprimere la svolta nell’inchiesta condotta dalla pm Irene Bilotta, anche ieri tornata nel casolare del ritrovamento insieme all’analista forense Luca Russo e al consulente della difesa Andrea Ariola.
Ma se risalire alla data presumibile della morte sembra abbastanza scontato, se l’esame del Dna darà la certezza che si tratti di Andreea Rabciuc, assai più complicato — visto lo stato dei resti — sarà risalire alle possibili cause della morte e dunque ricostruire un puzzle che, comunque lo si guardi, ha diversi tasselli che non vanno a posto.
Innanzitutto: Andreea è stata uccisa in quel casolare nelle ore o nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa? O il corpo è stato trasportato lì successivamente? Nel primo caso sembra davvero impossibile che per quasi due anni nessuno si è accorto del cadavere. Il casolare al numero 26 di via Montecarottese, stando a quanto raccontano i due fratelli comproprietari, era stato ispezionato nei giorni della scomparsa di Andreea, quando la zona era battuta da squadre di forze dell’ordine e di amici e volontari che cercavano la ragazza.
In più il 16 marzo, quindi quattro giorni dopo la scomparsa di Andreea, i proprietari sostengono di aver chiamato i carabinieri dopo aver notato che una delle finestre era stata sfondata. Possibile che nessuno sia mai entrato in quella stanza al piano terra, un’ex cucina adibita a legnaia pericolante per il crollo parziale del controsoffitto dove sabato si è avventurato uno dei proprietari in cerca di ceppi di legna?
I carabinieri, in queste ore, stanno cercando di capire se, chi e quando avesse ispezionato quel casolare. E d’altra parte, altrettanto strana potrebbe sembrare la scelta dell’assassino di Andreea di portare successivamente il corpo della ragazza in un casolare così vicino al luogo della scomparsa che si affaccia direttamente su una strada percorsa ogni giorno da centinaia di auto, la stessa strada sulla quale Andreea si sarebbe allontanata senza soldi né cellulare. […]