CADE LA PRIMA TESTA NELLA TANGENTOPOLI AL PESTO – SI È DIMESSO MATTEO COZZANI, EX CAPO DI GABINETTO E BRACCIO DESTRO DI GIOVANNI TOTI – ACCUSATO DI CORRUZIONE CON L'AGGRAVANTE MAFIOSA, È L'“INDAGATO ZERO” DA CUI È PARTITA L'INCHIESTA CHE STA TERREMOTANDO LA POLITICA LIGURE - E ORA TOTI CHE FA? SI STRINGE IL CERCHIO INTORNO AL GOVERNATORE: MARTEDÌ IL CONSIGLIO REGIONALE LIGURE VOTERÀ LA MOZIONE DI SFIDUCIA NEI SUOI CONFRONTI PRESENTATA DALLE OPPOSIZIONI…
-Estratto dell’articolo di Matteo Macor per “la Repubblica”
C'è il primo cedimento strutturale, in Liguria, tra le tante scosse di assestamento del terremoto giudiziario che ha travolto il centrodestra che guida la Regione. Ieri si è dimesso con una pec Matteo Cozzani, ex capo di gabinetto e braccio destro di Giovanni Toti, uno dei protagonisti cardine della maxi inchiesta sulla corruzione che ha portato agli arresti domiciliari del presidente.
Accusato di corruzione e corruzione elettorale con l'aggravante mafiosa, l'ex sindaco di Portovenere è l'"indagato zero" da cui è partita l'intera inchiesta. Dopo quattro anni in prima fila nella parte dell'uomo chiave della macchina del potere totiano, le sue sono le prime dimissioni dal giorno degli arresti. E anche per questo potrebbero avere ricadute sulle prossime, attese mosse di Toti.
[…] il passo indietro di Cozzani arriva del resto prima del previsto. I suoi legali avevano in qualche modo annunciato eventuali dimissioni già in occasione dell'interrogatorio di garanzia, nelle scorse settimane, in vista di una possibile richiesta di revoca degli arresti domiciliari. Ma la scelta dell'ex fedelissimo, sul piano giudiziario come quello politico, potrebbe portare a muoversi altri protagonisti dello scandalo.
Attesa per domani la ripresa delle audizioni dei testimoni in Procura (a parlare Andrea La Mattina, il referente regionale nel comitato di gestione del porto), mentre ancora non si conosce la data di quella del sindaco Marco Bucci (che già martedì potrebbe però essere convocato in Commissione antimafia), in questi giorni del resto i movimenti nel quadro degli indagati ci sono stati.
Mauro Vianello, presidente dell'Ente Bacini del porto, accusato di aver corrotto l'ex presidente dell'Autorità portuale Paolo Emilio Signorini, ieri ha rinunciato al dissequestro di quanto acquisito durante le perquisizioni della sua società dalla Guardia di finanza.
A rimanere sulla stessa posizione, portata anche in sede di interrogatorio, rimane Toti. Ancora ai domiciliari nella sua Ameglia, con un'istanza di revoca degli arresti solo annunciata ma non ancora presentata, la prima discussione pubblica sul destino del presidente è in programma martedì, quando il Consiglio regionale ligure voterà la mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dalle opposizioni.
Sarà un passaggio solo simbolico, per ora la maggioranza tira dritto contro la richiesta di dimissioni per traguardare le Europee, come deciso nelle segreterie nazionali del centrodestra. Ma è dagli uffici della stessa Regione, nel frattempo, che arrivano anche altri messaggi. […]