UN CALICE AMARO – STING SI SCUSA CON IL FIGLIO DEL DUCA VELLUTI ZATI, CHE SI ERA INCAZZATO DOPO L’ANEDDOTO SUL BICCHIERE DI VINO TAROCCO RIFILATO AL CANTANTE DURANTE L’ACQUISTO DELLA TENUTA IN TOSCANA: “SUO PADRE ERA UN UOMO ONESTO. L'INTENZIONE ERA FORNIRE UN COMMENTO IRONICO SULLE MIE INGENUE IPOTESI, SULLA MIA INESPERIENZA E SUL FATTO IMBARAZZANTE CHE 25 ANNI FA NON RIUSCIVO A DISTINGUERE UN BAROLO DA UNA SAPONETTA” - (COMUNQUE 'STA SAPONETTA GLI E' STATA RIFILATA...) - VIDEO
-Lettera di Sting al “Corriere della Sera”
Nell'intervista pubblicata su «7» del 13 agosto, Sting racconta un aneddoto sull'acquisto de Il Palagio, la sua tenuta tre le colline di Figline Valdarno, in Toscana. Il cantautore britannico ricorda un incontro con l'ex proprietario, il duca Simone Vincenzo Velluti Zati di San Clemente, che gli offrì un bicchiere di vino che convinse il musicista a comprare i vigneti intorno alla dimora cinquecentesca. «In seguito capii che ci aveva servito un Barolo e non un vino locale», afferma Sting.
Che ora scrive una lettera al figlio del duca. «Gentilissimo Simone Francesco Velluti Zati di San Clemente, Lei ha ragione e Le devo quindi le mie più profonde scuse. L'aneddoto, come riferito, era irrispettoso alla memoria del Suo illustre padre e, per questo, porgo le mie più sincere e inequivocabili scuse. Suo padre era un uomo onesto, che non mi ha mai ingannato.
L'intenzione dell'aneddoto era fornire un commento ironico sulle mie ingenue ipotesi, sulla mia inesperienza e sul fatto imbarazzante che 25 anni fa non riuscivo a distinguere un Barolo da una saponetta. Dovrei essere ormai consapevole che l'ironia viene più difficilmente percepita nei testi scritti, tuttavia riconosco e accetto che ciò ha causato grande stress a Lei e alla Sua famiglia e per questo sono sinceramente dispiaciuto. Può essere certo che non accadrà di nuovo. Cordialmente».