IL CARABINIERE 45ENNE CHE HA DIMENTICATO LA FIGLIA DI 11 MESI IN AUTO A ROMA DOVRÀ RISPONDERE DI OMICIDIO COLPOSO: L’ACCUSA È LEGATA AL FATTO CHE IL SEGGIOLINO NON ERA MUNITO DEL DISPOSITIVO ANTIABBANDONO, OBBLIGATORIO PER I BAMBINI AL DI SOTTO DEI 4 ANNI DI ETÀ - L’ULTIMA DRAMMATICA TELEFONATA DELLA MOGLIE: “LE MAESTRE MI DICONO CHE LA BAMBINA NON È MAI ARRIVATA ALL'ASILO. SANDRO, DOV’È STELLA?”
-BIMBA MORTA A ROMA: AL PADRE CONTESTATO L'OMICIDIO COLPOSO
SEGGIOLINO PRIVO DI SISTEMA DI ALLARME. DISPOSTA L'AUTOPSIA
(ANSA) - La Procura di Roma contesta l'omicidio colposo al padre della bimba di 14 mesi trovata morta nella sua auto mercoledì scorso a Roma. L'accusa è legata al fatto che il seggiolino presente nell'auto non era munito del dispositivo antiabbandono che è diventato obbligatorio in Italia da alcuni anni per i bambini al di sotto dei 4 anni di età.
Il procuratore aggiunto Paolo Ielo, che coordina le indagini dei carabinieri, ha disposto l'autopsia sul corpo della piccola ma secondo una primissima ipotesi il decesso potrebbe essere legato ad collasso legato alle alte temperature all'interno dell'abitacolo. In base a quanto si apprende inoltre l'auto era munita di vetri oscurati e per questo, forse, nessuno ha notato per ore la presenza della bimba all'interno dell'auto.
Il padre, 45 anni, nel corso dell'interrogatorio ha ricostruito quanto avvenuto affermando che era convinto di avere accompagnato la piccola all'asilo nido, che dista pochi metri dal suo ufficio. Una routine quotidiana modificata forse solo dal fatto di non avere messo il borsone che portava con sé, come faceva tutti i giorni ,accanto alla figlia, ma di averlo lasciato sul sedile anteriore. Ciò lo avrebbe, quindi, portato a non aprire lo sportello posteriore dell'auto.
2. LA BAMBINA MORTA IN AUTO, LA TELEFONATA AL MARITO DELLA MAMMA IN ASILO: «COME LÌ NON C’È, CHI HA PRESO STELLINA?»
Estratto dell'articolo di Fulvio Fiano, Rinaldo Frignani per www.corriere.it
«Chi ha preso Stellina?». Sandro La Tona non ci credeva. Per alcuni attimi, al telefono con la moglie Arianna Leonetti, ha addirittura pensato a uno scherzo. Un gioco senza senso, anche perché dall’altra parte la compagna non aveva alcuna voglia di perdere tempo. «Qui le maestre mi dicono che Stella non è mai arrivata! Sandro, dov’è la bambina?». La voce sempre più concitata, il tono duro e preoccupato.
Ma nel marito appuntato dei carabinieri, sposato nell’ottobre di due anni fa, non è scattato alcun allarme legato a un suo possibile errore. «Ma come? Chi l’ha presa?», le ha risposto Di Tona nell’ultima telefonata, alle 14.40 di mercoledì pomeriggio. La moglie nella segreteria dell’asilo nido «Luinetti», in via dei Fucilieri, alla Cecchignola, accanto alle colleghe - anche lei è maestra in una scuola dell’infanzia vicino casa, all’Eur - sempre più attonite, lui invece in ufficio, a meno di un centinaio di metri, nella sede della Direzione generale del personale militare. Stesso complesso nella cittadella delle forze armate.
La ricostruzione della tragedia della piccola Stella, appena 14 mesi, fatta dai carabinieri conferma la versione dell’appuntato di un completo black out di memoria che lo avrebbe colpito nella prima mattinata di mercoledì
3. «NON PUÒ ESSERE VERO, HO PORTATO STELLA ALL’ASILO»
Estratto dell'articolo di Alessia Marani, Flaminia Savelli per “Il Messaggero”
«Ero convinto di avere portato Stella all'asilo come tutte le mattine, mi sono pure sentito con mia moglie intorno alle 11 per concordare tra noi chi andasse a prenderla, pensavo di averlo fatto». Sandro, 45 anni, carabiniere, è il papà che mercoledì ha dimenticato la sua bimba di 11 mesi, Stella, nell'auto parcheggiata davanti all'edificio che è anche a due passi dal suo luogo di lavoro, l'Ufficio della Direzione generale per il personale militare alla Cecchignola. Sette ore di agonia per la piccola, lasciata legata al seggiolino nell'abitacolo arroventato dal sole, fino a morire.
L'uomo parla, distrutto, agli inquirenti che lo hanno interrogato nuovamente ieri mattina dopo averlo denunciato per abbandono di minore. Un atto dovuto in quella che appare una assurda, tragica, fatalità. Il suo cellulare è stato sequestrato dai colleghi della compagnia dell'Eur e del Nucleo investigativo che indagano sul caso, così come la sua Renault Megane. L'ovetto porta bebè sarà sottoposto a perizia per verificare se fosse dotato del dispositivo che scatta in automatico proprio in caso di abbandono del bebè. Di fatto non c'è stato un allarme. Oggi al policlinico di Tor Vergata sul corpo della bambina verrà effettuata l'autopsia.
Intanto al Serafico dove il 45enne e la moglie, 40 anni, insegnante di scuola materna, abitano da anni, amici e familiari sono sconvolti.
Un incubo. «Che hai fatto?», ha urlato la donna al marito quando i soccorritori hanno estratto il corpo della loro bambina dall'auto nel parcheggio di fronte l'asilo. Ieri la donna, ovviamente, non era nella sua scuola, dai suoi alunni.