CARRAMBA, CHE ASSOLUZIONE! – IN UNO DEI FILONI GIUDIZIARI SUL CASO CONSIP, LA CORTE D’APPELLO DI ROMA HA ASSOLTO IL GENERALE TULLIO DEL SETTE “PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”. L'EX COMANDANTE GENERALE DEI CARABINIERI, CHE ERA STATO CONDANNATO A 10 MESI IN PRIMO GRADO, ERA ACCUSATO DI RIVELAZIONE DEL SEGRETO D’UFFICIO E FAVOREGGIAMENTO – SECONDO L'ACCUSA, AVREBBE MESSO IN GUARDIA L’ALLORA PRESIDENTE DI CONSIP, LUIGI FERRARA, SU UN'INCHIESTA CHE RIGUARDAVA ALFREDO ROMEO...

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Estratto dell'articolo di Cristiano Cupelli per www.ilfoglio.it

 

TULLIO DEL SETTE

Si è concluso l’altroieri il giudizio di appello relativo a uno dei filoni giudiziari che maggiore enfasi ha regalato al ben noto circuito mediatico-giudiziario, quello relativo alla cosiddetta vicenda Consip […]

 

La Terza sezione penale della Corte d’appello di Roma, riformando la sentenza di primo grado, ha assolto il generale Tullio Del Sette, già comandante generale dei Carabinieri, con la più ampia formula liberatoria “perché il fatto non sussiste”.

 

ALFREDO ROMEO

Più precisamente, l’accertata insussistenza riguarda due distinti reati, rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento, contestati in quanto, secondo la prospettazione accusatoria, il generale avrebbe messo in guardia l’allora presidente di Consip, Luigi Ferrara, circa la possibilità che l’imprenditore Romeo, interessato all’aggiudicazione di un’importante gara indetta proprio da Consip, potesse essere coinvolto in una attività investigativa.

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MATTEO RENZI E TULLIO DEL SETTE