CATTIVE INFLUENCER - LO YOUTUBER VICENTINO RYAN KURUPPU, CONOSCIUTO COME "CREEPY RYAN" È INDAGATO PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO DOPO CHE UNA 14ENNE DI RAVENNA HA CERCATO DI TOGLIERSI LA VITA DOPO AVER VISTO UN SUO VIDEO INTITOLATO "9 MODI DIVERSI PER SUICIDARSI" - LA RAGAZZA, CHE È STATA SALVATA GRAZIE AI GENITORI, HA RACCONTATO DEL SUO CANALE YOUTUBE PIENO DI VIDEO HORROR - IL 28ENNE SI È DIFESO: "NON PENSAVO CHE QUALCUNO POTESSE PRENDERMI SUL SERIO..."

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(ANSA) - "Volevo fare del'ironia. Sicuramente macabra, magari superficiale. Ma doveva essere un video divertente. Nient'altro". Così Ryan Kuruppu, youtuber vicentino indagato per istigazione al suicidio, cerca di giustificare sul Corriere del Veneto il senso di "9 modi diversi per suicidarsi", il video che ha portato alla sua iscrizione nel registro degli indagati dopo che una 14enne di Ravenna lo ha preso alla lettera e ha tentato di togliersi la vita.

 

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Il giovane spiega che "i modi stessi" del video postato "erano surreali. Suggerivo di bere un frappè realizzato mescolando latte e cemento ad esempio...Non pensavo che qualcuno potesse prendermi sul serio, Ora ho capito". Quando è stata salvata, grazie al genitori, l'adolescente di Ravenna ha raccontato di quella pagina web piena di video horror. Da lì è partita l'inchiesta della Polizia postale che ha portato ad individuare la vera identità di Creepy Ryan, lo pseudonimo usato da chi gestiva il canale You Tube.

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L'autore, assistito dall'avvocato Alessandra Bocchi, è un 28enne senza precedenti, che da giorni si tormenta al pensiero di ciò che ha fatto. Abita con il fratello a Vicenza, città nella quale è cresciuto con i genitori, originari dello Sri Lanka. Il suo legale annuncia che chiederà che il ragazzo sia sentito al più presto dagli investigatori e si dice convinta "che il pm comprenderà che non si tratta di un mostro".

depressione tra gli adolescenti

 

 Il 28enne si dice pentito: "ora ho capito. Quando un influencer pubblica le proprie foto appare tutto perfetto: le ragazzine guadano le immagini e credono che quella sia effettivamente la loro vita, anche se è impossibile. Lo stesso principio può valere per ogni altro prodotto sul web: per quanto chi lo crea voglia soltanto racontare una storia, ci può essere chi si convince che quella sia la verità". E conclude "spero che il magistrato capisca che sono un bravo ragazzo e che mai in tutta la mia vita ho voluti causare dolore".