Elena Filini per il Gazzettino
Dici mercatino degli antichi mestieri e pensi all'arrotino, all'indoratore, al costruttore di britole, all'allevatore di bachi da seta. Ma pensi male, perchè - tra le opere dei maestri artigiani - trascuri proprio loro, che svolgono, per tradizione consolidata, il più mestiere più antico del mondo. E allora applicando il concetto di commercio per extenso non si può certo tralasciare quello carnale. Ecco che a Treviso nel week-end del 31 agosto la Mostra degli Antichi Mestieri includerà l'allegoria di un vecchio casino, inteso come casa chiusa non come residenza di campagna.
IN PIAZZAE la storica casa di tolleranza verrà ricreata con tanto di entreneuse succinte. A sera gran finale con il burlesque en plein air che già suscita qualche polemica. «Piazza Pio X è stata trasformata in un parcheggio. Noi vogliamo dare un messaggio forte, farla tornare luogo d'incontro». C'è da giurarci che l'esperimento andrà a buon fine. Temperature hot, scollature e richiami ai potenziali clienti: tutta commedia, naturalmente, ma d'impatto.
Il boudoir poi, in questo quartiere della città capoluogo della Marca gioiosa et amorosa è - se così si può dire - archeologia industriale. «Questa è la zona della città che nei secoli è andata popolandosi di bordelli e case chiuse - dettaglia il presidente Giorgio Bughetto, presidente dell'Associazione Doge che promuove l'iniziativa- secondo noi, dunque, in una sorta di ricostruzione storica della città del passato, non poteva mancare l'arte del casino. Così ci siamo attrezzati».
CON MODERAZIONE Hanno fatto le cose in grande: una scenografia di 2 metri per 10 che simula l'ingresso di una casa chiusa, poi tavolini e divanetti e la presenza di alcune magnifiche ragazze. «Mostreranno le proprie grazie, nel limite del consentito» ammicca Bughetto. Abiti succinti, atmosfere d'antan per un week-end destinato a far discutere. Del resto la Treviso trasgressiva si trovava proprio lì a pochi passi dai luoghi simbolo della cristianità, ovvero il tempio di San Nicolò e il Duomo. Nella leggendaria Cae de Oro, in via Castelmenardo e via delle Oche (ora via Toniolo), una zona in cui le case chiuse erano numerose e accoglievano clienti di ogni tipo. Le più note erano Dotto, il casino della Ada, quello della Menta, della Leda (il più costoso), il Piccolo Eden (solo donne di alto bordo, spesso sposate e con figli) ma le cronache dell'epoca ricordano anche quella in via Roggia e nell'attuale piazza San Parisio.
L'associazione il Doge è nata un paio di anni fa come braccio culturale dell'Anmig (associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra). «Proponiamo ogni anno un paio di mostre all'interno dei locali dell'Anmig - continua il presidente- ma hanno un impatto relativo, soprattutto in un contesto urbano in cui a farla da padrone davvero sono le auto».
E quindi ecco la ricerca dell'identità di piazza Pio X passa anche per mosse di comunicazione audaci. Non mancheranno tutti i mestieri d'altri tempi, ma insieme all'artigianato puro un ruolo importante l'avrà quello artistico. Le girls e l'allegoria dell'antico bordello saranno presenti per tutta la durata della kermesse. «Il Comune è a conoscenza della cosa. Abbiamo inviato la documentazione e invitato il sindaco e il vicesindaco. All'inaugurazione di sabato sarà presente anche la compagnia di Burlesque».
LA POLITICACioè taglio del nastro amministratori e maitresse? «Francamente non ne sapevo nulla. Avevo letto antichi mestieri ma non avevo fatto l'immediata associazione con quel mestiere - si giustifica sorridendo il sindaco Mario Conte - Diciamo che se la cosa è simpatica e resta nell'ambito del buon gusto porterà una ventata di novità».
Dall'opposizione arriva però qualche censura. Non da Antonella Tocchetto, del Pd: «Diciamo che sono favorevole a vivere con grande libertà anche queste allegorie storiche, chiaramente nulla che scimmiotti sfruttamento o subalternità femminile però».
Di altro parere è Domenico Losappio del gruppo misto: «Mi piacerebbe che venisse chiarito il nesso fra Mercato dei vecchi mestieri e opere dei maestri artigiani oggetto della mostra da un lato e spettacolo di burlesque dall'altro. Mi chiedo soprattutto se sia opportuno che uno spettacolo come quello in questione si tenga in prima serata, alle 21, in piazza, aperto al pubblico di ogni età. E col patrocinio del Comune».
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