CHE COINCIDENZA! IL 19 MAGGIO 2023, IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI LEONARDO APACHE LA RUSSA AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA, LA “BANDA DEGLI SPIONI” CERCAVA INFORMAZIONI SU DI LUI: "LEONARDO SULL’INTELLIGENCE NON HA NIENTE?" – ANCORA NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: LA DENUNCIA SARÀ PRESENTATA 40 GIORNI DOPO – ‘GNAZIO SENTE ARIA DI COMPLOTTO: “È LA PROVA PROVATA CHE C’È QUALCUNO CHE VOLEVA INFORMARSI SU DI ME. O È UNA CIRCOSTANZA CASUALE ED È IMPOSSIBILE, O PAZZALI MI DEVE SPIEGARE CHI POTEVA AVERE BISOGNO DI AVERE INFORMAZIONI SU MIO FIGLIO…”
-Estratto dell’articolo di Davide Milosa e Valeria Pacelli per “il Fatto quotidiano”
Le ricerche su Ignazio La Russa hanno una data precisa: 19 maggio 2023. Non è un giorno qualunque per la famiglia del presidente del Senato: la notte precedente il figlio Leonardo Apache l’ha trascorsa con una ragazza che poi lo denuncerà per stupro.
Eppure il 19 maggio, Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Milano Fiera, che di La Russa è amico di vecchia data, dispone ricerche sull’ex ministro e i suoi figli. La Russa spiega che in quei giorni non sapeva nulla delle accuse al figlio Leonardo.
Raggiunto dal Fatto pone l’accento sulle date: “È questa la cosa strana, perché di quello che era avvenuto ne veniamo a conoscenza 40 giorni dopo, quando l’avvocato decide di presentare denuncia.
Ma fino a quel momento io non avevo cognizione minima di questa vicenda, né io né altri. Voglio capire chi poteva in quella data avergli dato questa richiesta su mio figlio. Di certo non io, perché non chiedo informazioni su mio figlio”.
[…] Il 19 maggio 2023, dunque il giorno dopo la notte della presunta violenza, alle 17:57 gli investigatori di Milano, che indagavano su altro, ossia sulla presunta centrale di dossieraggio, captano una conversazione di Pazzali.
Scrivono i carabinieri in un’informativa del 28 giugno 2024: “Pazzali chiede novità in merito al controllo del presidente del Senato Ignazio La Russa: ‘Ignazio La Russa!’, ‘Del cinquantatré!’, ‘No, ha settantacinque anni lui ha... vai giù… giù, giù... questo... diciotto luglio... esatto, abita in... (incomprensibile)...’”.
Poi aggiunge: “E metti anche un altro se c’è... eh... come si chiama l’altro figlio? (...) Eh... prova Geronimo La Russa, ma non si chiama Geronimo... come cazzo si chiama Geronimo?”, “Antonino? Metti Antonino La Russa?”, “Lui è dell’ottanta... infatti c’è La Russa Antonino Junior Giovanni...”.
Nell’informativa i carabinieri mettono in connessione la ricerca con l’avvenimento della notte precedente in casa La Russa: “Proprio la notte tra il 18 e il 19 maggio – scrivono – il figlio di La Russa passerà la notte con una ragazza che poi lo denuncerà per stupro”.
Ma torniamo all’intercettazione del 19 maggio. Samuele Abbadessa, un tecnico informatico, “sulla richiesta di controllo di La Russa inviata a ‘Beyond’ (una piattaforma informatica, ndr) da Pazzali” dice: “Fammi vedere un po’... allora c’abbiamo Ignazio La Russa che continua a venire... esce arancione...”. A quel punto “Pazzali chiede se ci sono dati reputazionali: ‘Ok... Leonardo sull’intelligence non ha niente?’, Abbadessa: ‘No...’”.
Pazzali vuole “vedere la situazione immobiliare e le partecipazioni societarie: ‘Fammi vedere le case che ha dopo? Ha partecipazioni?’. Abbadessa: ‘... (incomprensibile)... questa è la casa di via (e citano la via di casa La Russa, ndr)’”. Poco dopo “Abbadessa segnala di aver verificato pure nell’elenco delle persone esposte politicamente: “Ho fatto il nome a Pep, è uscito verde...”.
Questa conversazione è del 19 maggio 2023. Quello stesso giorno, […] la ragazza si presenta al pronto soccorso, accompagnata dalla mamma, verso le 16:30. Quaranta giorni dopo, il 29 giugno, la ragazza presenta una querela. Il 3 luglio la procura apre un fascicolo. La notizia delle accuse a La Russa jr. viene pubblicata dal Corriere il 7 luglio.
Spiega La Russa al Fatto: “Fino a quando arriva la denuncia non sapevo nulla. Sapevo che una ragazza aveva dormito lì, ma non che ci fosse una richiesta di denuncia o che ci fosse qualcosa di illegale. Questa è la prova provata che c’è qualcuno che voleva informarsi su di me. E nessuno in quella data poteva sapere quello che era successo. Quindi vuol dire o che è una circostanza casuale ed è impossibile, o (Pazzali, ndr) mi deve spiegare chi poteva in quella data avere bisogno di avere informazioni su mio figlio, certo non io”. […]