CHE DIFFERENZA C’È TRA INFLUENCER E DEINFLUENCER? UNA MAZZA! – SE DA UN LATO C’È CHI PUBBLICIZZA UN PRODOTTO, DALL’ALTRO C’È CHI LO SCONSIGLIA, PROPONENDO DELLE ALTERNATIVE SPESSO PIÙ ECONOMICHE – SI TRATTA DI UN NUOVO SETTORE IN CUI STANNO PRENDENDO PIEDE NUOVI VOLTI SOCIAL CHE SPERANO DI CREARSI UNA COMMUNITY FIDATA ALLO SCOPO DI MONETIZZARE. SENZA CONTARE CHE ALLE PRIME SPONSORIZZAZIONI, CHE FINE FARANNO I COMMENTI NEGATIVI? AH, NON SAPERLO… VIDEO

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@valeriafride Don’t buy everything you see on here ? #deinfluencing #beautytips #sephorahaul ? Her Way (Sped Up) - PARTYNEXTDOOR

 

Estratto dell'articolo di Alice Scaglioni per www.corriere.it

 

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Avete mai comprato un prodotto sognato da tempo, di cui avete sentito letteralmente tutti parlare come di qualcosa che «cambia la vita», per poi rimanere delusi al primo utilizzo? Sarà sicuramente successo a tanti di noi (me compresa), ma negli ultimi tempi qualcuno su TikTok ha pensato di raccontarlo e farci dei video. 

È nato così il trend del deinfluencing (quasi 300 milioni di visualizzazioni per l’hashtag sulla app): un creator o un utente parla apertamente di cosa non consiglia come acquisto. Deinfluencing perché è l’opposto di quello che fanno gli influencer, ovvero suggerirti di comprare qualcosa che loro consigliano (e per cui spesso sono pagati).

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Come accade di frequente, la nuova moda arriva dagli Stati Uniti, dove numerosi creator negli ultimi mesi hanno iniziato a parlare dei prodotti che non li hanno convinti. Si è passati da #tiktokmademebuyit a #deinfluencergang.

 

[…] Sono in particolare video legati al mondo beauty e della skincare, che godono di una grande popolarità su TikTok ma per cui c’è grande attenzione anche da parte dei consumatori, che poi rischiano di ritrovarsi con prodotti non adatti alla loro esigenza se eccessivamente influenzati o mal consigliati. 

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C’è chi suggerisce delle alternative più economiche e migliori, chi si limita a spiegare perché quel prodotto non valga l’acquisto (troppo costoso per il valore oggettivo, non fa quello per cui viene venduto o addirittura peggiora la situazione di partenza) e chi aggiunge anche il tema dell’ultra-consumismo, che non giova al nostro Pianeta e alle nostre tasche. In sostanza: abbiamo davvero bisogno di comprare tutti quei rossetti, creme o sieri per il viso?

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[…]

C’è chi dice che il trend sia passeggero - come tutti gli altri finora - e c’è chi pensa che invece sia qui per restare. Se così fosse, potrebbe essere un tema da non sottovalutare per l’influencer marketing, che nel 2022 ha raggiunto la cifra di 16,4 miliardi di dollari di valore (cifre di Influencer Marketing Hub). Nel 2016 valeva «appena» 1,7 miliardi per raggiungere i 9,7 miliardi nel 2020, l’anno della pandemia che ha cambiato il nostro approccio ai social e a TikTok più nello specifico, fino ad arrivare ai 13,8 miliardi del 2021 e al picco dello scorso anno. Una crescita esponenziale, dovuta in gran parte alla altrettanto crescente popolarità dei video brevi, trascinata dall’incremento degli utenti di TikTok, dalla nascita dei Reels nella piattaforma concorrente Instagram di Meta e negli Shorts di YouTube. 

 

Eppure c’è chi fa notare che questa scelta di fare l’influencer «al contrario» rientri comunque nelle logiche dei social network. Perché si sa, un commento negativo viene più facilmente percepito come veritiero e creduto e di conseguenza aumenta la possibilità che un follower ascolti e si fidi di quello che il creator dice. Un meccanismo che da un lato può portare alla nascita di un nuovo schema - che parte da un presupposto contrario a quello che tutti immaginiamo sui social, - «Cosa ti consiglio di non comprare» - ma che si fonda su presupposti vecchi, ovvero la fidelizzazione di una community per poi arrivare alla monetizzazione.

 

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[…] Quindi, che ne sarà del deinfluencing e dell’influencer marketing? Per il momento, una cosa è sicura: il trend è divertente, soprattutto per i follower e gli utenti di TikTok, lo si vede anche dai commenti che popolano questi video da milioni di visualizzazioni. Ma forse pensare ora che sia una tendenza in grado di invertire i meccanismi del settore è prematuro: più che la fine dell’influencer marketing, sembra solo un’altra faccia della stessa medaglia. Come si legge sui commenti ad alcuni video: «Questo trend mi influenza ancora di più rispetto al solito».

 

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