CHE FINE HA FATTO IL FILM SU EMANUELA ORLANDI? SU “OGGI” IL MISTERO DELLA SPARIZIONE DI UN FILM GIRATO IN TURCHIA TRE MESI DOPO LA SCOMPARSA DELLA RAGAZZA E MAI PASSATO AL VISTO DELLA CENSURA: IL REGISTA GIANNI CREA DISSE DI AVERNE RIPORTATO IN ITALIA DUE COPIE DI CUI SI SONO PERSE LE TRACCE - PIETRO ORLANDI: “LA SOLUZIONE DI UNO DEI DUE MISTERI CI PORTERÀ A CAPIRE E RISOLVERE ENTRAMBI…”
-Anticipazione da “Oggi”
Su OGGI in edicola da domani, un documentato articolo fa emergere il mistero della sparizione di un film su Emanuela Orlandi girato in Turchia tre mesi dopo la scomparsa della ragazza e mai passato al visto della censura.
Il regista Gianni Crea disse di averne riportato in Italia due copie: non si hanno notizie di quella di cui Gennaro Egidio, il legale della famiglia Orlandi, ottenne il sequestro immediato. Rubata quella custodita negli uffici della casa cinematografica Gaumont.
Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, dice a OGGI: «La soluzione di uno dei due misteri ci porterà a capire e risolvere entrambi. Ne sono convinto».
OGGI rivela che i Carabinieri del Reparto Operativo di Roma inoltrarono un rapporto giudiziario riservatissimo al Sostituto Procuratore Domenico Sica, titolare delle indagini. Nel rapporto rivelano che i produttori sarebbero due trafficanti turchi, Ugur Terzioglu e Vedat Sakir, residenti a Roma e Milano, che sono a loro volta in stretto contatto con Bekir Celenk, indagato in Italia per traffico di droga e armi, imputato chiave nel processo per l’attentato a Papa Wojtyla, accusato da Agca di aver fatto l’intermediario per i servizi segreti bulgari nell’organizzare l’assassinio del Pontefice.
Siamo nel 1983. Meno di due anni dopo Celenk morirà in carcere per un infarto. E i Carabinieri avanzano il sospetto che Terzioglu, in quanto legato a Celenk, possa conoscere notizie sulla scomparsa della ragazza. Come dire, quel film su Emanuela potrebbero averlo girato i complici dei rapitori o addirittura gli stessi rapitori.