CHE FINE HANNO FATTO GLI "SCIAMANI" JHONNY BENAVIDES E SEBASTIAN CASTILLO, PRESENTI AL RITO IN CUI È MORTO ALEX MARANGON? SAREBBERO FUGGITI IN SUDAMERICA E LA POSSIBILITÀ DI ACQUISIRE LE LORO TESTIMONIANZE CON UNA ROGATORIA INTERNAZIONALE È SFUMATA: I DUE NON HANNO UN RECAPITO CERTO, SI MUOVONO IN CONTINUAZIONE ED È IMPOSSIBILE METTERE IN ATTO L’ITER PER SENTIRLI – I "BUCHI" NELLE INDAGINI: NELL’ABBAZIA DI VIDOR NON SAREBBE STATO NEMMENO USATO IL LUMINOL…
-Estratto dell’articolo di Maria Elena Pattaro e Giulia Zennaro per “il Messaggero”
Sono i testimoni chiave nel giallo di Alex Marangon, gli ultimi ad averlo visto vivo. Eppure a 52 giorni dalla morte del giovane barista di Marcon, nessuno sa con esattezza dove si trovino i due "curanderi" sudamericani che quella sera di fine giugno hanno presenziato al rito sciamanico nell'abbazia di Vidor.
Sfuma dunque la possibilità di acquisire le loro testimonianze attraverso una rogatoria internazionale: in mancanza di un recapito certo, l'iter - già di per sé complesso - diventa praticamente impossibile da attuare.
Jhonny Benavides e Sebastian Castillo sono tornati in Sud America, probabilmente in Colombia, e in queste settimane hanno fatto filtrare la loro versione dei fatti attraverso il loro legale Oscar Palet Santandreu, a cui però non hanno dato ufficialmente mandato. «Si tratta di dichiarazioni che non hanno alcun valore processuale, proprio come la lettera anonima pervenuta al legale della famiglia di Alex» afferma il procuratore di Treviso Marco Martani.
Gli inquirenti sono in attesa della memoria scritta chiesta ai due curanderi, che la sera del 29 giugno si sono allontanati dall'abbazia senza essere sentiti dai carabinieri, mentre erano in corso le ricerche per trovare il giovane scomparso.
«Ci risulta che si spostino molto spesso per eventi di questo tipo, rintracciarli non è facile - afferma Martani - sicché in queste condizioni diventa arduo avviare una rogatoria, che già di per sé è una procedura lunga». Il legale dei sudamericani ha assicurato che i due sono a disposizione per fare piena luce sul giallo di Vidor, respingendo la pista dell'omicidio volontario, ipotesi di reato su cui indaga la Procura.
Dopo il test del capello su tutti i partecipanti al rito e le analisi su una macchia sospetta (forse di sangue) nell'auto di Alex, la famiglia del 25enne chiede che si svolgano analisi approfondite anche con l'uso del Luminol, il reagente che consente di individuare tracce di sangue, anche ripulito, dalle superfici.
Fino ad ora, a quanto è stato riferito ai familiari, non si sarebbero svolti accertamenti di questo tipo né sulla macchina di Alex, sulla quale sono stati effettuati dei tamponi, né nell'abbazia di Santa Bona, dove anzi si è svolto un matrimonio il giorno dopo la scomparsa del ragazzo.
[…] I genitori chiedono che anche l'abbazia venga esaminata con il Luminol.
Nonostante dal giorno della scomparsa si siano svolti altri eventi che potrebbero aver inquinato prove fondamentali, il Luminol consentirebbe, anche a distanza di tempo, di capire se ci sono tracce di sangue di Alex (o di qualcun altro) nella zona dell'abbazia.
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