CHE S-COPPOLA! – LA CASSAZIONE CONFERMA LA CONDANNA A SETTE ANNI DI RECLUSIONE, PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA, A CARICO DI DANILO COPPOLA – IL VERDETTO DI APPELLO ERA STATO ANNULLATO, MA IN TERZO GRADO È STATO TUTTO CONFERMATO – LA VICENDA È QUELLA DEL CRAC DELLA SOCIETÀ “PORTA VITTORIA SPA”, CON 664 MILIONI DI EURO SOTTRATTI O NASCOSTI AL FISCO – C’È SOLO UN PROBLEMA: COPPOLA È ANCORA LATITANTE IN SVIZZERA…
-
È stata confermata dalla Corte di Cassazione la condanna a sette anni di reclusione per bancarotta fraudolenta a carico dell'immobiliarista romano Danilo Coppola, 55 anni, attualmente latitante in Svizzera, pena peraltro stabilita dalla Corte di Appello di Milano il 17 luglio 2020. Il verdetto era però stato annullato con rinvio solo limitatamente alla rideterminazione della durata della pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici.
Il crac per il quale Coppola è stato condannato in via definitiva è quello della società Porta Vittoria spa, che doveva occuparsi della riqualificazione (mai portata a termine) dell'omonima zona di Milano: risorse dissipate, sottratte o distratte, secondo i pm, per un totale di 664 milioni, di cui 320 nascosti al Fisco. Il verdetto emesso ieri dalla Quinta sezione penale della Suprema Corte è la prima condanna definitiva per Coppola.