CHE SORPRESA: UN’ALTRA VITTORIA DI DESCALZI SULLA PROCURA DI MILANO – È ARRIVATA L’ARCHIVIAZIONE PER L’AD DI ENI E IL SUO BRACCIO DESTRO, CLAUDIO GRANATA, PER LE ACCUSE DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E DEPISTAGGIO MOSSE SULLA BASE DELLE DICHIARAZIONI DI PIERO AMARA E VINCENZO ARMANNA - IL GIP: “LE ACCUSE NON SONO GENUINE E ATTENDIBILI”
-Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
A distanza di un anno dalla richiesta formulata il 20 febbraio 2023 dalla Procura di Milano, l’Ufficio Gip archivia le accuse di associazione a delinquere e depistaggio mosse dal 2017 all’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e al suo braccio destro Claudio Granata, sulla base delle dichiarazioni dei coindagati Piero Amara (ex avvocato esterno dei processi ambientali retribuito da Eni negli anni con molti milioni di euro di parcelle) e Vincenzo Armanna (ex dirigente Eni in Nigeria): dichiarazioni a lungo valorizzate dagli allora vertici della Procura sin quando (e, per un certo periodo, anche dopo che) il pm Paolo Storari aveva accertato l’implausibilità o in alcuni casi addirittura la falsificazione di talune chat indicate dal tandem come riscontro dei propri racconti.
Una volta consolidate queste evidenze, l’anno scorso anche il procuratore aggiunto Laura Pedio, con i colleghi Stefano Civardi e Monia Di Marco, avevano formalizzato il cambio di rotta investigativo: da un lato chiedendo l’archiviazione per Descalzi e Granata, e dall’altro chiedendo il processo (che inizierà il 22 febbraio) per Amara, Armanna, oltre che (fra gli altri) per l’ex capo affari legali Eni Massimo Mantovani e l’ex numero tre Eni Antonio Vella.
«I fatti e le circostanze emerse – ha scritto nell’archiviazione la gip Teresa De Pascale […] non consentono di acclarare la genuinità e attendibilità dei dichiaranti» Amara e Armanna «sul presunto coinvolgimento di Granata e Descalzi nell’associazione a delinquere»: cioè nel progetto al quale «dirigenti e avvocati interni ed esterni di Eni» avrebbero «dato vita al fine di intralciare l’attività giudiziaria, depistare e delegittimare i procedimenti a carico di Eni attraverso false denunce e la costruzione ad hoc di un complotto sorretto da missive anonime e documenti falsi», oltre che dalla compiacenza di pm poi arrestati nelle Procure di Trani e Siracusa.
[…] La gip archivia anche una collaterale imputazione di insider trading a Vella […]. In archivio pure l’accusa a 7 avvocati Eni di corruzione tra privati (incarichi in cambio di ritorni sulle parcelle), sia «per il mancato superamento del vaglio di attendibilità di Amara e Armanna», sia perché il reato è procedibile a querela ma Eni non l’ha sporta.