A CHI IL CINEMA? A NOI! - BUFERA SU BRUNO CINQUE, CONSIGLIERE COMUNALE DI FRATELLI D'ITALIA DI SPILIMBERGO, IN FRIULI VENEZIA GIULIA, CHE SI E' PRESENTATO AL CINEMA PER LA PROIEZIONE DEL FILM “COMANDANTE” CON PERSONE CHE INDOSSAVANO UNIFORMI NAZISTE - SINISTRA ITALIANA HA ANNUNCIATO UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUL CASO, MA CINQUE NON CI STA: “NESSUNA RIEVOCAZIONE NAZISTA. DOVEVANO VENIRE ANCHE I PARTIGIANI, MA NON HANNO FATTO IN TEMPO...” - VIDEO
-
Estratto dell’articolo di Paolo Berizzi per www.repubblica.it
Figuranti in divisa nazista alla proiezione del film Comandante di Edoardo De Angelis con protagonista Pierfrancesco Favino. Succede a Spilimbergo, 11 mila abitanti in provincia di Pordenone, giunta a guida Fratelli d'Italia. La singolare e inattesa "presenza scenica" di una decina di persone - uomini e donne - abbigliate come nel Reich, in sala al cineteatro Miotto, diventa un caso. Tra polemiche, indignazione e un'interrogazione parlamentare annunciata da Sinistra italiana.
“Hanno strumentalizzato questo caso alla grande”, si difende Bruno Cinque, consigliere comunale di FdI di Spilimbergo. “Nessuna rievocazione nazista – dice – dovevano venire anche i partigiani ma non hanno fatto in tempo...”.
I fatti. Tutto nasce dalla testimonianza di uno spettatore e dal post di un esponente locale di FdI, Bruno Cinque (anche rappresentante dell'"Associazione culturale Erasmo da Rotterdam - Spilimbergo"). Martedì 5 dicembre. Al cinema Miotto è in programma la proiezione del Comandante. Organizza l'associazione "Il Circolo" con il patrocinio del Comune di Spilimbergo. È tutto scritto sulla locandina, dove campeggia anche un eloquente sottopancia evidenziato in rosso: "Un film profondamente patriottico, che lavora a ridefinire il senso di una virilità consapevole e di un carattere nazionale realmente eroico".
Quando il pubblico vede entrare in sala ignoti personaggi con addosso divise naziste qualcuno sobbalza sulle poltrone. Altri si chiedono se si tratti di un blitz estemporaneo, una sorpresa, un fuori programma o una messa in scena prevista. È vero: il Comandante - protagonista Pierfrancesco Favino nel ruolo di Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Comandante Cappellini - è ambientato durante la seconda guerra mondiale.
È un film che ha fatto molto discutere e che qualcuno ha criticato perché, dietro il mito "italiani brava gente", presterebbe il fianco a strumentalizzazioni politiche celebrative del militarismo italiano di quegli anni che la storia ha abbondantemente raccontato e sui quali ha espresso il suo giudizio. Ma tant'è. Vedere delle persone vestite in uniformi militari tedesche dell'epoca di Hitler in un cinema del profondo nord italiano, nel 2023, non è un fatto, diciamo, usuale. […]
A segnalare pubblicamente la vicenda è Sinistra italiana. Attacca il segretario regionale Friuli Venezia-Giulia, Sebastiano Badin: "La scusa dell'interesse storico del film per vestirsi da nazisti non regge, non ci prendano in giro. Non è accettabile che durante la proiezione di un film si presentino figuranti di estrema destra. A questi figuranti nostalgici casualmente non passa mai per la testa di vestirsi da soldati dell'Armata Rossa, da Angloamericani o da Jugoslavi ma cascano sempre nelle uniformi nazifasciste” […]
Ma chi erano le persone travestite che si sono presentate all'interno del cinema? Chi le ha portate? A fornire spiegazioni è il post - con tanto di fotografie di sala - del fratello d'Italia Bruno Cinque: "Questa sera durante la proiezione del film Comandante abbiamo presenziato per una comparsa scenica con alcuni elementi delle associazioni d'arma e alcuni amici in uniforme storica!". Tra le associazioni d'arma c'è anche la sezione provinciale del Fante di Spilimbergo (anche in questo caso confermata da un post: "I Fanti sempre presenti!").
Chi sapeva dell'imbarazzante e indecente fuoriprogramma? A quanto si apprende pare che gli organizzatori della proiezione - "Il Circolo", un'associazione seria - non ne fossero al corrente. Sotto accusa finisce la giunta di Spilimbergo, guidata dal sindaco di FdI Enrico Sarcinelli, avvocato. […]