CHI MENTE SUL MISSILE CADUTO IN POLONIA? DOPO UN’ORA DALLA NOTIZIA DELL'ESPLOSIONE, GLI UCRAINI ERANO SICURI CHE LA COLPA FOSSE DEI RUSSI, AL PUNTO DA INVOCARE UN INTERVENTO DELLA NATO PER FERMARE L’ESCALATION - NON SOLO: HANNO SMENTITO CHE FOSSE UCRAINO IL MISSILE CHE HA UCCISO DUE PERSONE IN POLONIA - PERCHE' ZELENSKY E I SUOI, INVECE DI ASPETTARE CONFERME, SI SONO LANCIATI IN PERICOLOSE ACCUSE? - LA VERSIONE DI KIEV SUL MISSILE E' TOTALMENTE DIVERSA DA QUELLA FORNITA DA WASHINGTON...
DAGOREPORT
Cosa è successo davvero nella fattoria polacca di Przewodów? Le notizie certe sono poche, anzi solo una: la morte di due contadini. Per il resto, i fatti sono circondati da una fitta coltre di nebbia, cosa che dovrebbe consigliare prudenza a tutti gli attori coinvolti.
Di sicuro, non c’è stata prudenza da parte dell’Ucraina: ieri alle 21.20, poco più di un’ora dopo la pubblicazione della notizia, Zelensky già parlava di “escalation molto significativa”, e invitava la Nato ad agire: “È un attacco missilistico russo alla sicurezza collettiva”.
Dopo un quarto d’ora il suo consigliere, Mykhailo Podolyak (lo stesso che ieri ha sostenuto che “la Russia non può continuare a esistere nella sua forma attuale”), ribadiva il concetto: “Gli attacchi sul territorio della Polonia non sono un incidente, ma sono pianificati dalla Russia e camuffati da ‘errore’”.
Poco dopo le 23 è stato il ministro degli esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, a intervenire con una excusatio non petita: “Non è stato un nostro missile a colpire la Polonia, neghiamo la teoria del complotto”.
Insomma, a Kiev - nonostante non ci fosse ancora alcuna conferma definitiva - davano per certo un coinvolgimento di Mosca.
Anche oggi, intervenendo di nuovo al G20 a Bali, Zelensky ha continuato a dire che il missile era “un autentico messaggio della Russia al Summit”. Gli ucraini, allo stesso tempo, escludevano con certezza una loro responsabilità. Ad oggi, come confermano le prime verifiche della Nato, sembra probabile il contrario: “L’incidente è stato provocato da un missile ucraino di difesa anti-aerea”, ha detto il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg.
Perché gli ucraini non hanno aspettato prima di puntare il dito contro Mosca? Il Cremlino sostiene che quella di Kiev sia una “provocazione" per innescare uno scontro diretto tra Nato e Russia "per salvarsi dall’inevitabile sconfitta”. Propaganda, certo. Ma pur sempre contrapposta alla propaganda ucraina. A cui fortunatamente gli americani non hanno abboccato. La Nato ha escluso l’istituzione di una no-fly zone: “Non siamo parte del conflitto”.
E i polacchi, che non vedono l'ora di spianare Mosca, hanno dovuto abbozzare. A Varsavia la voglia di regolare i conti con Putin è altissima e le prime reazioni dopo la caduta del missile hanno fatto temere l'allargamento del conflitto. Solo dopo i ripetuti contatti con Washington, c’è stato il passo indietro del governo polacco, che ha portato a non invocare nemmeno l’articolo 4 della carta della Nato, che prevede la consultazione d'urgenza con gli alleati in caso di percepita minaccia all'integrità territoriale o alla sicurezza di un paese. E' lo step che prelude all’articolo 5, ovvero l’intervento diretto dell’Alleanza a difesa di uno stato membro.
A meno di 24 ore, il caso sembra chiuso. O quasi. Il missile è probabilmente partito dall’Ucraina per intercettare un razzo russo, ma perché Putin avrebbe colpito così vicino al confine? Il comune di Przewodów dista solo 6 chilometri dal confine ucraino: un margine molto risicato per arrischiare un bombardamento. I russi hanno precisato che i loro raid non sono mai avvenuti a meno di 35 chilometri dal confine ucraino-polacco.
Dalle foto e dai video diffusi, sembra più realistica l'ipotesi dello schianto del missile e non di suoi detriti (a seguito di una collisione con altro missile della contraerea). L'alta colonna di fumo, un trattore ribaltato e un bel buco nel terreno lasciano immaginare che il missile sia esploso direttamente.
Gli ucraini hanno sbagliato traiettoria in un loro lancio? Al Cremlino sembrano avere forti dubbi: la loro propaganda, dall’inizio del conflitto, punta molto sul fatto che sia Kiev a volere a tutti i costi un’escalation. Quel che è certo è che Zelensky e i suoi hanno mostrato molta fretta di attribuire il lancio del missile ai russi.
STOLTENBERG, EVITATA UNA ESCALATION NON NECESSARIA
(ANSA) - La risposta "prudente e responsabile" della Nato a quanto avvenuto ieri in Polonia ha consentito di "evitare una escalation non necessaria" del confronto in atto tra la Russia, l'Ucraina e la stessa Nato. Lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg al termine della conferenza stampa svoltasi dopo la riunione del Consiglio Atlantico.
Stoltenberg ha sottolineato che è stato attivato subito sia il coordinamento che lo scambio di informazioni necessarie per appurare quanto accaduto. Ed anche se al momento risulta che quello caduto in Polonia è un missile della difesa anti-aerea ucraina, resta il fatto che la responsabilità generale della situazione è della Russia e dell'attacco "insensato" lanciato contro l'Ucraina.