CON CHI PARLAVA ANTONIO MASSA PRIMA DELL'INCIDENTE A BRANDIZZO? NELL'INCHIESTA SUL DISASTRO FERROVIARIO C'È UN GIALLO: L'ULTIMA TELEFONATA DEL TECNICO DI RFI – NELLA DIRETTA INSTAGRAM DI KEVIN LAGANÀ, UNO DEI CINQUE OPERAI MORTI, SI SENTE MASSA PARLARE AL TELEFONO: “TANTO IL LAVORO CE L'HO SUL BINARIO PARI CHE C'HANNO IL PASSAGGIO” - LA CHIAMATA NON È CUSTODITA SUI SERVER DI RFI, E POTREBBE ESSERE STATA FATTA CON UN CELLULARE PRIVATO. MA CON CHI STAVA PARLANDO? UN COLLEGA? UN SUPERIORE? L'INTERLOCUTORE ERA A CONOSCENZA DELLA MANCATA INTERRUZIONE DELLA LINEA? - DOPO AVER RIATTACCATO, MASSA SI RIVOLGE AGLI OPERAI: “ABBIAMO CIRCOLAZIONE. IO GUARDO IL SEGNALE, APPENA VI DICO VIA USCITE DA QUELLA PARTE PERCHÉ I TRENI PASSANO…”


 

Estratto dell’articolo di Andrea Bucci Giuseppe Legato per “La Stampa”

 

video degli operai poco prima dell incidente a brandizzo 1

Nell'articolata inchiesta della procura di Ivrea sul disastro ferroviario di Brandizzo avvenuto ormai una settimana fa e costato la vita a cinque operai della Sigifer di borgo Vercelli (Kevin Laganà, 22 anni, Michael Zanera, 34, Giuseppe Sorbillo 43, Giuseppe Saverio Lombardo, 53, Giuseppe Aversa, 49), c'è un giallo al vaglio degli inquirenti guidati dalla procuratrice Gabriella Viglione.

 

Rimanda alla diretta Instagram fatta da Laganà qualche decina di minuti prima di morire e si focalizza sui primi 14 secondi di registrazione. Mentre il più giovane degli operai registra con lo smartphone, si sente in sottofondo la voce del principale indagato per questa tragedia, Antonio Massa, «preposto alla scorta» del cantiere per conto di Rfi, colui il quale darà agli operai l'autorizzazione a iniziare i lavori in anticipo.

video degli operai poco prima dell incidente a brandizzo 3

 

Massa parla al telefono: «Tanto io il lavoro ce l'ho sul binario pari che c'hanno il pass». Poi ringrazia, ricambia saluti. La chiamata non sarebbe custodita sui server di Rfi e quindi potrebbe essere stata fatta con un cellulare privato. Si intuisce che il tma è strettamente connesso al cantiere di Brandizzo ma dall'altra parte del telefono non c'è Vincenza Repaci, la dirigente movimento che per tre volte gli chiederà di aspettare, negando che vi sia ancora la linea interrotta e quindi l'autorizzazione a iniziare i lavori di manutenzione su un tratto di 8-9 metri di rotaia.

 

video degli operai poco prima dell incidente a brandizzo 4

Con chi parla Massa? A chi comunica di aver dato il pass per i lavori? Un suo collega, un suo superiore? Il suo interlocutore era a conoscenza che la linea non era interrotta e che si attendevano ancora due treni? Sono le 23,30 circa quando la telefonata si chiude.

 

Seguono frasi rivolte agli operai: «Sul pari (il binario) abbiamo circolazione. Io guardo il segnale, appena vi dico via uscite da quella parte perché è i treni passano da lì e a e 40 (mezzanotte e quaranta minuti ndr) c'è l'ultimo. Tra una cosa e l'altra arriverà l'interruzione: se vi dico treno andate da quella parte!». […]

antonio massa

 

A Palazzo di giustizia confermano: «Stiamo verificando interlocutore e contenuto per contestualizzare meglio quelle parole». Ma intanto le indagini – che ieri hanno visto l'audizione di altri ex operai della Sigifer – vanno avanti sempre a più ampio raggio.

 

E accanto ai sistemi di sicurezza in generale delle procedure di lavoro sulle rotaie, alle procedure distorte e «anticipate» diventate «prassi» soprattutto negli ultimi anni, vi è un fronte nuovo. Non è un caso che nei giorni scorsi gli investigatori della polizia giudiziaria – Polfer e Guardia di Finanza – abbiano acquisito nella centrale operativa di Rfi al Lingotto tutti i piani di attività dei cantieri avviati in Piemonte dalla rete ferroviaria italiana.

ULTIMO POST DI MICHAEL ZANERA - OPERAIO TRAVOLTO DA UN TRENO A BRANDIZZO

 

Si tratta di numerosissimi appalti, sezionati in ulteriori subappalti, affidati e portati a termine da ditte esterne come la Si. gi. fer ma non solo. Obiettivo? «Comprendere quanti cantieri contemporaneamente siano stati aperti sui binari». Il numero è cresciuto?

 

Una fonte interna a Rfi, che ha chiesto a La Stampa di rimanere anonima, spiega: «Con il Pnrr i lavori a titolo di investimento sono diventati molti di più rispetto a passato. Uniti alle necessità di interventi di manutenzione sono diventati troppi.

 

Diciamo che – ha aggiunto – il volume dei cantieri, quello della circolazione e i tempi di lavorazione pretesi e sempre più corti la situazione è ormai insostenibile. Siamo come i medici: se sbagliamo noi qualcuno muore ed è quello che è successo a Brandizzo». […]

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