CHI TOCCA AL SISI, MUORE – IL REGISTA EGIZIANO CHADI HABASH È MORTO IERI NEL CARCERE DI TORA, AL CAIRO, LO STESSO DOV’È RINCHIUSO IL RICERCATORE DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA PATRICK ZAKY – HABASH ERA IN GALERA DA PIÙ DI DUE ANNI PERCHÉ AVEVA FATTO UN VIDEO IN CUI PRENDEVA IN GIRO IL PRESIDENTE AL SISI, CHIAMANDOLO “DATTERO”. LA SUA SALUTE ERA PEGGIORATA DA GIORNI E… - VIDEO
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Un fotografo e regista egiziano di 24 anni, autore del video di una canzone satirica critica verso il presidente, Abdel Fattah al-Sisi, è morto ieri nel carcere per detenuti politici di Tora, al Cairo. Lo stesso carcere dove è rinchiuso Patrick Zaky, lo uno studente di 28 anni dell'università di Bologna fermato l'8 febbraio al Cairo di ritorno dall'Italia, con l'accusa di aver diffuso su facebook informazioni dannose per lo Stato egiziano.
Chadi Habash si trovava in galera da più di due anni, perché aveva fatto un video nel quale prendeva in giro il presidente egiziano. Nel video il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi veniva irriso e chiamato «dattero». Il giovane era stato arrestato dopo che il video si era diffuso ampiamente sui social media, ha ricordato il suo avvocato, Ahmed el-Khawaga. Anche l'autore della canzone, Galal el-Behairy era stato arrestato e condannato nell'agosto 2018 da un tribunale militare a tre anni di reclusione. Pure l'uomo che aveva aperto la pagina Facebook del musicista Ramy era stato arrestato.
«La sua salute era peggiorata da diversi giorni. E' stato ricoverato in ospedale e poi è tornato in prigione lo stesso giorno in cui è morto», ha detto il legale, senza fornire ulteriori dettagli. Chadi Habash era stato arrestato nel marzo 2018 con l'accusa di «diffusione di notizie false» e «appartenenza a un'organizzazione illegale», ma mai processato. Aveva realizzato il videoclip della canzone "Balaha", di Rami Issam, un cantante rock che si era fatto un nome durante la rivolta popolare del gennaio-febbraio 2011 contro l'allora presidente Hosni Mubarak e fuggito in esilio in Svezia.
Secondo la Rete araba per i diritti umani e l'informazione (ANHRI), Habash è morto per «negligenza e mancanza di giustizia». Nessun commento al momento del governo egiziano. In una lettera pubblicata lo scorso ottobre dai suoi colleghi, Habash aveva scritto: «Ho bisogno del vostro sostegno per scampare alla morte. Negli ultimi due anni ho cercato di resistere essere la stessa persona che conoscete una volta uscito dal carcere, ma non posso più farlo».