CHI VA PER QUESTE ISOLE, QUESTI RISCHI PRENDE! - LA FARNESINA AVEVA AVVISATO I 15 ITALIANI BLOCCATI SULL’ISOLA DI SOCOTRA, NELLO YEMEN, DEI RISCHI DOVUTI ALLA GUERRA CIVILE – IL LORO VOLO PER RIENTRARE IN ITALIA E’ STATO CANCELLATO A CAUSA DEL CONFLITTO, E ORA DOVRANNO ATTENDERE UNA SETTIMANA SULL’ISOLA – UNA DELLE ITALIANE BLOCCATE: “ERAVAMO CONSAPEVOLI DEI RISCHI. ORA, PERÒ, SALE LA PREOCCUPAZIONE” (IL PROSSIMO ANNO MEGLIO SVACCANZARE AD ANZIO!)
-QUINDICI ITALIANI BLOCCATI SULL'ISOLA DI SOCOTRA: LA FARNESINA LI AVEVA AVVISATI DEI RISCHI CAUSATI DALLA GUERRA CIVILE IN YEMEN
Estratto da www.corriere.it
Un gruppo di 15 italiani è bloccato sull'isola di Socotra, nello Yemen. Il gruppo era partito da Abu Dhabi con l'unico volo settimanale che porta all'isola ma, a causa della guerra civile in atto, non sa più come fare rientro. «Non ci danno notizie, non sappiamo nulla», dicono gli italiani, tra cui un bresciano, che riconoscono anche di aver effettuato una scelta azzardata in una meta a rischio per via del protrarsi del conflitto.
Alcuni tour operator ipotizzano che il problema sia legato al maltempo che imperversa sull'isola e che ha costretto alla soppressione dell'unico volo settimanale di collegamento. I turisti potrebbero, sempre sentendo i tour operator, già ripartire martedì prossimo.
«Noi ci siamo fidati e ora siamo bloccati da una settimana» racconta un
40enne bresciano. Il gruppo di turisti è composto da milanesi, bergamaschi un riminese e alcuni veneti. Alla situazione complessa dal punto di vista geopolitico si è aggiunto il maltempo.
«Non condizioni estreme, ma ufficialmente ci è stato detto che non si vola per il meteo. Non ci danno molte notizie, non sappiamo nulla» ammettono gli italiani che riconoscono anche di aver effettuato una scelta azzardata.
«Ma va detto che sono i tour operator, anche italiani che organizzano i viaggi. L'aereo che ci ha portati qui era pieno e oggi sull'isola ci sono una novantina di turisti» racconta il bresciano. «Stiamo bene, ma l'attesa è snervante. Dovevano tornare martedì. Ora non sappiamo quando ripartiremo» aggiunge.
In merito all'isola di Socotra, il ministero degli Esteri sul suo sito "Viaggiare sicuri" ricorda che «è assolutamente sconsigliato recarsi nell'attuale situazione» e che «l'ambasciata d'Italia a Sana'a ha sospeso le proprie attività fino a nuovo avviso». Sulla vicenda dei connazionali si sta già muovendo la Farnesina. […]
Diventata virale su Instagram e TikTok grazie ai video di influencer e travel blogger, l’isola è diventata una meta turistica sempre più popolare anche per diversi tour operator italiani nonostante il niet del ministero.
L'INFERMIERA BLOCCATA IN YEMEN CON ALTRI 30 TURISTI ITALIANI: «DIPENDIAMO DA LORO PER ACQUA E CIBO, CRESCE LA PAURA»
Estratto dell’articolo di Roberta Merlin per www.corriere.it
C’è anche una 34enne di Belluno fra i 31 turisti italiani bloccati, dal 29 aprile scorso, in Yemen. Ludovica Russo, infermeria del Pronto Soccorso 118, è in Medio Oriente assieme ad un’altra veneta, originaria del Trevigiano.
Il gruppo di viaggiatori era partito il 22 aprile dall’Italia per trascorrere una vacanza da sogno nell’isola di Socotra, nello Yemen. Però all’aeroporto per tornare a casa hanno scoperto che il loro volo era stato cancellato a causa della guerra civile in corso.
Come state?
«Bene fisicamente, emotivamente è un po’ più difficile. Siamo in un hotel accanto all’aeroporto. Ci hanno portato sapone e carta igienica. I locali sono molto gentili anche se purtroppo non abbiamo le Sim per telefonare e nemmeno soldi. Dipendiamo da loro per acqua e cibo. La popolazione ci sta aiutando molto. Anche se la preoccupazione è tanta».
Quando siete partiti dall’Italia?
«Io il 22 con un gruppo di 15 italiani. Abbiamo raggiunto Socotra, una zona, come ci aveva assicurato il nostro tour operator, non coinvolta nel vicino conflitto civile. Saremmo dovuti partire il 30 aprile per Abu Dhabi e rientrare in Italia.
Hanno, però, spostato il volo al 3 maggio, poi nuovamente cancellato per maltempo, anche se a noi non risultava un meteo difficile. Ieri sera, quando ci hanno comunicato che non era più possibile partire, tra i turisti bloccati è scoppiato il panico generale».
Come siete riusciti a mettervi in contatto con l’ambasciata italiana?
«Grazie al dispositivo “Sos in reach” della Garmin che ha contattato anche personalmente l’ambasciata italiana e ci ha fornito aiuto. Mio padre, mio fratello e il mio ragazzo si sono subito messi in contato con la Farnesina».
Lo Yemen è una meta sconsigliata a causa del conflitto in corso…
«Socotra è un posto molto diverso. Le esperienze dei gruppi che mi hanno preceduta lasciavano intendere che la situazione non fosse rischiosa. Così abbiamo deciso di partire, consapevoli di eventuali rischi. Ora, però, sale la preoccupazione».
Adesso avete paura?
«Non si sa ancora di preciso cosa stia succedendo e il motivo reale per il quale il governo yemenita abbia bloccato i voli, ma se questa incertezza sul conflitto nel Paese prima ci sembrava molto lontana, ora sembra più delicata del previsto. Speriamo che il ritorno previsto per domenica venga confermato». […]