CI STIAMO FACENDO PRENDERE PER IL CAIRO! – TRA LE MOLTI RIVELAZIONI DEI DOCUMENTI SEGRETI AMERICANI DIVULGATI ONLINE NEI GIORNI SCORSI CE N’È UNA MOLTO CROCCANTE CHE RIGUARDA L’EGITTO: IL PRESIDENTE AL SISI AVREBBE ORDINATO LA PRODUZIONE DI 40MILA RAZZI DA INVIARE IN RUSSIA SEGRETAMENTE, PER EVITARE “PROBLEMI CON L’OCCIDENTE”. TE CREDO: RICEVE DA WASHINGTON 1 MILIARDO DI DOLLARI ALL’ANNO PER “AIUTI” DI SICUREZZA. SAREBBE POCO CARINO CHE POI FACCIA AFFARI CON IL NEMICO…

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1. EGITTO, NEI DOCUMENTI RUBATI AGLI USA C’È L’ORDINE DI AL SISI DI PRODURRE 40 MILA RAZZI PER LA RUSSIA

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per www.corriere.it

 

AL SISI

[…] [Le] rivelazioni diffuse online attraverso la pubblicazione di documenti segreti americani […] non riguardano solo l’Ucraina.

 

Secondo uno di questi documenti, datato 17 febbraio, esaminato dal Washington Post, il presidente egiziano Abdel Fatah Al Sisi, uno degli alleati americani più importanti in Medio Oriente che riceve da Washington circa 1 miliardo di dollari l’anno in aiuti di sicurezza, avrebbe ordinato ai militari la produzione di 40mila razzi da inviare in Russia segretamente, per evitare che la notizia possa causare «problemi con l’Occidente».

 

JOE BIDEN AL SISI

Fonti americane dicono al quotidiano che quel piano non sembra essere stato eseguito. L’ambasciatore Ahmed Abu Zeid, portavoce del ministero degli Esteri egiziano, ha replicato che la posizione del suo Paese è sin dall’inizio «di non coinvolgimento in questa crisi e di impegno a rimanere ad uguale distanza da entrambe le parti, mentre affermiamo l’appoggio dell’Egitto alla carta Onu e al diritto internazionale attraverso le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite».

 

putin al sisi

[…] Non è ancora del tutto nota la completa entità della falla nell’intelligence. Il Pentagono sta cercando di determinare se sono stati trafugati anche altri documenti amministrativi e di intelligence del dipartimento della Difesa.

 

La vicesegretaria di Stato Wendy Sherman è stata incaricata di guidare la risposta diplomatica sui documenti classificati, secondo la Cnn: infatti il danno ai rapporti con gli alleati è considerato uno dei principali rischi della fuoriuscita di notizie, in particolare quelle relative alle intercettazioni telefoniche e dei messaggi elettronici all’interno dei paesi amici.

 

2. COSA CONTENGONO I FILE RUBATI AGLI USA

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

AL SISI 2

Il centinaio di documenti segreti americani rivelati su internet […] non solo sembrano autentici, […] ma pongono anche un «grave rischio di sicurezza», secondo il Pentagono. I primi file sembrano tratti da un dossier compilato per il Capo di Stato maggiore del Pentagono usando rapporti di varie agenzie di intelligence, inclusa la Cia.

 

La maggioranza delle informazioni segue le dichiarazioni pubbliche di Washington sulla guerra, ma i leak confermano l’altissimo livello di coinvolgimento americano nel fornire dati quotidiani sugli obiettivi russi da colpire; dimostrano come gli Usa abbiano penetrato in maniera massiccia l’intelligence di Mosca e passino i piani a Kiev […].

 

documenti classificati del pentagono diffusi online

Ci sono anche le previsioni di Washington sul probabile stallo cui si arriverà nel Donbass. Un documento del Pentagono del 28 febbraio esprime preoccupazione per lo stato della difesa ucraina, in particolare lo «scudo» aereo, dal momento che i missili per i sistemi di era sovietica S-300 e Buk si potrebbero esaurire tra metà aprile e il 3 maggio. Dal leak emerge che gli Stati Uniti monitorano le comunicazioni interne di Zelensky e quelle di alleati come la Corea del Sud.

 

[…] Trovare la fonte originale del leak potrebbe essere difficile. I documenti trafugati esaminati dal New York Times sono fotografie di fogli, alcuni posizionati su una rivista di caccia. Probabilmente qualcuno ha piegato il dossier cartaceo, se l’è messo in tasca, portandolo in un’area sicura per fotografarlo.

 

il presidente egiziano al sisi 1

Le indagini sono ancora in corso, ma un’ipotesi che circola è che su tratti di un’operazione meno «ideologica» di Wikileaks nel 2010. Julian Assange e Chelsea Manning puntavano a denunciare la condotta degli Stati Uniti, mentre Dmitri Alperovitch, esperto di cybersecurity di origine russa, osserva che in questo caso i «leak», prima di finire su Twitter e Telegram, sono apparsi su una piattaforma usata dagli appassionati di videogiochi. La sua ipotesi è che potrebbero anche essere stati diffusi nell’ambito di un dibattito online sullo stato della guerra. «Una lite su internet che finisce con un disastro per l’intelligence». […]

fatteh al sisi cerimonia apertura pechino 2022