I CINEMA A LUCI ROSSE, ULTIMI RIFUGI DELLA PUGNETTA, STANNO SCOMPARENDO – LE SALE HOT SONO SCHIACCIATE DALLE PIATTAFORME HOT DIGITALI, PIÙ COMODE PER SMANACCIARSI NELLA PROPRIA CAMERETTA – ADDIO QUINDI ALLA ROMA “SPORCACCIONA” CANTATA DA RENATO ZERO CHE NEI CINEMA OSÉ TROVAVA SFOGO, DOVE OGNI TANTO LE LUCI SI ALZAVANO ED ENTRAVA LA POLIZIA A SCOVARE QUALCHE PROSTITUTA...

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Estratto dell’articolo di Daniele Priori per “Libero Quotidiano”

 

cinema a luci rosse cinema a luci rosse

Cinque sale in tutta la penisola, forse qualcuna in più non pubblicizzata su Google. Sono i cinema per adulti rimasti ancora aperti in Italia. Aperti e gaudenti, verrebbe da dire. O meglio spavaldi in una resistenza che ormai, oltre che con il progresso-regresso telematico, comincia a fare a pugni anche con l’anagrafe elevata di questi coraggiosi ultimi giapponesi della pugnetta.

 

A far notizia, in questi giorni è la messa all’asta di un cinema storico a Miramare di Rimini quasi nascosto dietro la piccola stazione dei treni dove, tra una cannetta free e una mignotta cheap, la serata andava, negli inverni malinconici della riviera romagnola come nelle estati festose, durante le quali i ragazzi arrivano ancora a frotte, scegliendo la piccola frazione con gli alberghi meno costosi rispetto a quelli della vicina Riccione.

cinema a luci rosse cinema a luci rosse

 

Ebbene, fino alla pandemia da quelle parti c’era un angolo di divertimento in più, dove nascondersi con qualche signorina disponibile o con uno dei tanti altri libertini, raccontati da Tondelli o cantati da Lucio Dalla. Ora non più. Saracinesche abbassate anche sui sogni erotici che non si condividono se non sullo schermo portatile di uno smartphone.

 

cinema a luci rosse cinema a luci rosse

L’asta per l’ex cinema a luci rosse di Miramare (telematica pure quella) per la cronaca è andata pure deserta, ma ha riacceso i fari su un settore che dire residuale è poco ma tutto sommato resiste. […] Poco importa, sinceramente, se le braghe ogni tanto si abbassano. E Biancaneve non è affatto politically correct ma più semplicemente e ancora “sotto i nani” che non si offendono nemmeno se li chiami così.

 

Piccole oasi di bonari zozzoni, templi di desideri un tempo molto più proibiti di oggi che alla fine si scoprono essere rimasugli innocenti (e tutto sommato quasi tardo-romantici) rispetto alle indecenze (tutt’altro che gratuite) disponibili su portali social come OnlyFans. […]

 

Perché lo spettacolo tutto sommato nelle piccole enclave rimaste ancora va in scena, finché la saracinesca (e non solo quella) si alza. Il pubblico, infatti, è di età media molto alta e quasi tutto fidelizzato. Motivo per cui non c’è troppo bisogno di una pubblicità che sui motori di ricerca sveli molto di più dal come raggiungere questi luoghi, un tempo molto più pruriginosi che anzi oggi, a veder bene, somigliano più circoli Arci, per non dire combattenti e reduci. […]

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A Roma è rimasta una sola sala a luci rosse il Cinema Ambasciatori, non lontano dalla Stazione Termini. […] E non serviva davvero essere profeti e neppure attendere le serrate antivirus. A Milano, infatti, il Pussycat di via del Giambellino, ha chiuso a inizio 2019. A Mestre si è trasformata addirittura in una chiesa evangelica cinese. A Bologna resiste in maniera coriacea col suo pubblico di affezionati il cinema Corallo. Mentre a Torino, l’ultima ancora aperta è un omaggio alla Città Eterna: si chiama infatti Roma Blue.

 

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Quella Roma “sporcacciona” che nei cinema osé trovava sfogo. E veniva cantata da Renato Zero. Dove ogni tanto le luci si alzavano e entrava la polizia. A scovare qualche prostituta di troppo. Mentre l’ingenua moglie di Fantozzi, Pina, si chiedeva come mai sulla locandina ci fosse un errore. Con le Casalinghe che diventavano Casalingue. E chissà se, come cantava Gaber, la pisciata in compagnia era di sinistra, la ciulatina al buio del cinema hard di che partito era.

 

 

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