CLORO A QUESTO CLERO! – IL GIORNALISTA GIANLUIGI NUZZI RACCONTA IL PERCORSO CHE HA PORTATO ALLA CONDANNA IN SECONDO GRADO DI DON GABRIELE MARTINELLI, RITENUTO COLPEVOLE DI ABUSI SU MINORI: “UN RAGAZZO MI MOSTRÒ LE DENUNCE FINITE A CORIANDOLI, VENNE ALLONTANATO DAL SEMINARIO DOPO AVER TROVATO IL CORAGGIO DI RACCONTARE" - DOPO IL LIBRO DI NUZZI (“PECCATO ORIGINALE”) E I SERVIZI DE “LE IENE” (DI GAETANO PECORARO) ALTRI RAGAZZI SI SONO FATTI AVANTI E...

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Estratto dell’articolo di Gianluigi Nuzzi per "La Stampa"

 

don Gabriele Martinelli don Gabriele Martinelli

A papa Francesco, la denuncia era arrivata nel novembre del 2017, contenuta nel mio saggio «Peccato Originale», con la prima copia consegnata al promotore di giustizia vaticano affinché avviasse un'inchiesta sui possibili abusi sessuali consumati nel seminario dei chierichetti del papa a palazzo San Carlo, addossato all'ingresso del Perugino, a lato di Santa Marta.

 

Il Pontefice chiese lumi sulla vicenda e fece addirittura cambiare le leggi affinché la mannaia della prescrizione non cancellasse possibili reati di una storia spettrale, senza precedenti. Un orco si sarebbe aggirato nelle camerate del convitto, un aspirante sacerdote dalla doppia vita: di giorno in abito da cerimonia in San Pietro serviva Benedetto XVI nelle celebrazioni eucaristiche, di notte cacciava la vittima tra i seminaristi.

il servizio delle iene sugli abusi ai chierichetti del papa in vaticano 2 il servizio delle iene sugli abusi ai chierichetti del papa in vaticano 2

 

Ieri don Gabriele Martinelli è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione per corruzione di minore. Una sentenza dalle molteplici letture. Innanzitutto ribalta la decisione di proscioglimento di primo grado, dopodiché impone la considerazione che si tratta della prima pronuncia su reati di natura sessuale consumati dentro le mura leonine.

 

Il ragazzino che ha denunciato le vessazioni è stato creduto, così come il testimone centrale di questa vicenda, Kamil Jarzembowski, il compagno polacco di stanza. Entrato in seminario nell'estate del 2009 divenne spettatore delle violenze, di quella corruzione di minore che ha portato ora alla condanna, incapace di reagire. Fino al giorno in cui ha denunciato ai superiori quanto accadeva. Missive al cardinale Angelo Comastri, all'allora monsignor Angelo Becciu e ad altri alti prelati.

DON GABRIELE MARTINELLI DON GABRIELE MARTINELLI

 

Per risposta Kamil venne allontanato dal seminario, espulso. Lo incontrai a Roma nel 2016. Era fermo e determinato, voleva giustizia. Mi mostrò le denunce finite a coriandoli, mi fece ascoltare registrazioni imbarazzanti, brandelli di una storia che lo aveva allontanato dalla Chiesa quando lì aveva bussato per capire se fosse animato o meno dalla vocazione al sacerdozio.

 

Nel frattempo Martinelli aveva fatto strada, il 10 giugno 2017 era stato ordinato sacerdote in diocesi, accolto con tutti gli onori. «Questa condanna fa giustizia - spiega oggi Kamil da Danzica, dove vive avendo chiuso con il Vaticano – e ridà speranza a chi ha patito queste violenze». Oltre al libro, anche i media si interessarono del caso, a iniziare da Gaetano Pecoraro che dedicò diverse sue inchieste in tv e sui social, scoprendo altre presunte vittime. Ex alunni bussarono anche a Quartogrado per denunciare storie analoghe. Era saltato il tappo del silenzio.

 

Peccato Originale Peccato Originale

Le persone presero coraggio. Ma alcuni non ebbero la forza di andare dai magistrati, come un ragazzo che per anni si faceva 10-12 docce al giorno perché si sentiva sporco e in colpa dal giorno in cui il monsignore che doveva aiutarlo a pesare la vocazione abusò di lui. Questo ragazzo tentò più volte il suicidio e non ha mai avuto la forza di firmare una denuncia. Il suo presunto aguzzino è uno dei monsignori messo in un angolo da papa Francesco dagli inizi del pontificato.

 

Il processo di primo grado iniziò nell'ottobre del 2019 e vide appunto Bergoglio da monarca assoluto, qualche mese prima, incidere sul codice di procedura penale. Francesco a luglio tolse la postilla che permetteva le indagini solo se mosse entro un anno dalla consumazione dei reati e con presentazione di querela della parte offesa. Paolo, infatti, era rimasto in silenzio per lunghi anni, vinto dalla paura e dal timore di esporsi: «Finalmente, sono proprio contento – commenta con gli amici –: per anni mi hanno dato del bugiardo, cercando di delegittimarmi e ridicolizzarmi. Sono stati riconosciuti i fatti e tutto il dolore che ho dovuto subire, durante e dopo le violenze». Ma i giudici non ritennero di ravvisare gli elementi tali per condannare Martinelli.

 

gianluigi nuzzi foto di bacco gianluigi nuzzi foto di bacco

[…] Rimangono aperti altri procedimenti in Italia: «C'è il processo penale a Como dove Martinelli è in udienza preliminare per violenza sessuale aggravata con appuntamento per il prossimo 3 luglio per la discussione. La procura chiede il dibattimento». Ma si possono subire due processi per lo stesso reato? «Per me le situazioni non sono speculari ma vedremo i giudici cosa decideranno».

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