COJONAVIRUS-2 – A PORDENONE UN UOMO, FERMATO AD UN CASELLO AUTOSTRADALE, GIUSTIFICA LA SUA USCITA DICENDO CHE GLI SERVIVA UNA PLAYSTATION PER I FIGLI - UN ALTRO HA DICHIARATO DI DOVER CONSEGNARE DOCUMENTI MA ALLE 2 DI NOTTE È STATO TROVATO AL BAR...
-
«Sto andando a comprare la Playstation per i miei figli: serve loro per trascorrere le prossime tre settimane chiusi in casa»: è la giustificazione addotta da un uomo di Sacile, che è stato fermato all'ingresso di un casello autostradale dalla Polizia Stradale nell'ambito dei controlli disposti a Pordenone per contrastare la diffusione del coronavirus-Covid 19. L'uomo è stato denunciato per il mancato rispetto delle misure contenute nel Dcpm.
Altre sei persone sono state denunciate dalla polizia della Questura di Pordenone nel corso della giornata di ieri, che ha impegnato varie pattuglie della Squadra Volante e della Polizia Ferroviaria. Gli agenti hanno effettuato numerosi controlli di cittadini in transito in città e provincia acquisendo 221 autocertificazioni da parte di persone che hanno dichiarato di spostarsi per comprovate esigenze lavorative.
Tra gli altri sei denunciati spicca la vicenda di un goriziano che ieri mattina è andato a Pordenone, in un'officina meccanica, per un contenzioso relativo all'acquisto di una autovettura. Un uomo di Portogruaro invece, di mattina presto, ha dichiarato di dover consegnare documenti per una richiesta di lavoro, ma è stato trovato successivamente alle 2 di notte, all'esterno di un bar, ancora in città e non ha saputo giustificare la propria presenza. Le altre 5 persone denunciate, rintracciate in città e nella provincia da Spilimbergo a Cordenons, non hanno saputo dare giustificazioni dei rispettivi spostamenti. La Questura di Pordenone ha effettuato anche le verifiche sulla veridicità delle dichiarazioni, contattando le aziende o i titolari e datori di lavori indicati dalle persone controllate, riscontrando la correttezza di quanto dichiarato.