COJONAVIRUS! ALTRA PUNTATA DELLA SIT-COM “I FURBETTI DELL’AUTOCERTIFICAZIONE – "SIAMO DIPLOMATICI": RISPONDONO COSÌ DUE COPPIE FERMATE DAI CARABINIERI IN PROVINCIA DI MANTOVA MENTRE VANNO AL LAGO - SCATTA IL RIFIUTO DI CONSEGNARE I DOCUMENTI E DI SEGUIRLI IN CASERMA - ALLA FINE PERÒ I QUATTRO "DIPLOMATICI".... – VIDEO
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«Siamo diplomatici, andiamo al lago», fermati dai carabinieri rispondono con tono di sfida e arroganza e si mettono nei guai. Due coppie in un'auto, senza mascherine, sono state fermate dai carabinieri di Monzambano, in provincia di Mantova, ad un posto di blocco sulla strada che porta al lago. E dall'interno dell'abitacolo dell'auto è stato ripreso il controllo e i dialoghi dei militari dell'Arma con il conducente.
Il conducente, secondo quanto riportano i giornali locali, sarebbe stato fermato per aver violato le norme sul contenimento del virus Covid19, mentre il video, registrato lo scorso 5 aprile, è stato pubblicato dal quotidiano online del Trentino, il Dolomiti.
Alla domanda dei militari di mostrare un documento, il guidatore dell'auto ha risposto di no, sostenendo di essere un ambasciatore e che tutte le persone nell'auto fanno parte del corpo diplomatico. A quel punto i carabinieri hanno chiesto quale fosse la meta del gruppo, e la risposta è stata Peschiera del Garda, in provincia di Verona, e quando i militari hanno fatto loro notare che «è tutto chiuso», è stato risposto: «A fare una passeggiata».
A quel punto i carabinieri hanno chiesto al conducente di spegnere il motore dell'auto e di mostrare documenti e l'autocertificazione prevista dalla legge. «Non per me che sono un diplomatico, come tutti quelli che sono con me» è stata la risposta, accompagnata dal rifiuto di firmare l'autocertificazione e di seguire i militari in caserma.
I carabinieri hanno invitato i quattro "diplomatici" a tornare indietro, e così hanno fatto. Ma non è finita qui: per le due coppie, M.C. 43 anni, R.M. 38enne, L.D. 47 anni e A.R. di 55, è scattata la sanzione amministrativa e la denuncia per resistenza (non hanno fornito i documenti e hanno ostacolato i controlli), e hanno violato la privacy dei militari dell'Arma riprendendoli con il telefonino senza il loro consenso.